Il programma di oggi del Napoli Film Festival 2012

Seconda giornata da passare immersi nelle immagini trasmesse dai grandi schermi del Napoli Film Festival.

Per la sezione “Percorsi d’ Autore, Vecchiali”, La machine (Fra, 1976, 97’) in versione originale, sottotitolata in italiano, alle ore 17.00, presso la Sala Dumas dell’ Institut Français

Il film si apre con i titoli di testa dove ci sono radiografie del cranio e come audio si preannuncia la richiesta di generalità al commissariato. Siamo nel periodo natalizio. Pierre, un trentenne solitario, operaio ama osservare i bambini. Un giorno ne chiama una con la scusa di aver perso un cane cinese. La bambina, della quale udiamo solo la voce accetta di aiutarlo. Scopriamo subito dopo tramite un quotidiano che Arlette Delgado,una bambina di otto anni è stata trovata morta dopo tre giorni di sparizione. In forma di documentario assistiamo alle interviste televisive ai genitori e a vari testimoni. Quando Pierre viene arrestato anche la madre è chiamata a parlare di lui. I mass media cominciano un dibattito pubblico se l’uomo è un mostro o un pazzo. Pierre viene trascinato sul luogo dell’omicidio per ricostruire nei minimi particolari come è avvenuto. C’è un interrogatorio e poi è a colloquio con una psichiatra. Poi la macchina della verità. Entra in gioco la pena di morte provocando un linciaggio morale, coi mass media che manipolano persone e fatti per il sensazionalismo e la morbosità. Fino alla ghigliottina. Pierre è indubbiamente un uomo malato ma viene ugualmente giustiziato

Per la seziona dedicata a Truffaut, invece, L’uomo che amava le donne (Fra, 1977, 118’) in versione originale, sottotitolata in italiano, alle ore 18.40, in Sala Dumas – Institut Français

Ai funerali di Bertrand Morane si presentano solo donne. Una di loro, la consulente di una casa editrice parigina, racconta la storia di questo seduttore attratto da tutte le donne giovani e belle che lo circondavano.

Alle 20.40, invece, per il “Concorso Europa, Mediterraneo”, L’uomo senza cellulare di Sameh Zoabi (Pal/Isr/Fra, 2011), ancora in Sala Dumas all’ Institut Français  di Napoli. E’ la storia del giovane Jawdat che ama solo divertirsi con gli amici, parlare al suo telefono cellulare, andare all’università e conquistare i cuori delle ragazze musulmane, cristiane e anche ebraiche – desideri quasi impossibili in un luogo dove la politica e i valori tradizionali sono dominanti. Il padre Salem ingaggia un’accanita battaglia per abbattere una grande antenna ripetitore installata nel suo orto che egli teme stia avvelenando i suoi ulivi e tutto il villaggio. Racconto divertente e pungente sulle piccole e grandi frustrazioni di una famiglia in un villaggio palestinese nel territorio d’Israele.

Al PAN Palazzo delle Arti Napoli – Sala Video, 17,00 (circa ), per il concorso “SchermoNapoli, Documentari”, In-canto e disincanto della fede. I Battenti di Madonna dell’Arco, di Aldo Colucciello (Ita, 2012, 15’)

La festa popolare come elemento e momento per descrivere una forma identitaria di una comunità. Questa festa ha la particolarità che è rivolta alla figura della Madonna dell’Arco, dove c’è un pellegrinaggio che coinvolge i paesi vicini, ma non si completa a Sant’Anastasia come avviene per le altre comunità di devoti, ma termina nel piccolo santuario della località casertana.

Subito dopo, Resistenza artigiana, di Antonio Manco (Ita, 2012, 22’)

Resistenza Artigiana è la storia di chi resiste e persiste nel proprio lavoro a dispetto della globalizzazione, delle grandi imprese, e della crisi economica che caratterizza la società attuale. Protagonista del documentario della durata di 21′ è Carmine Cervone, 37 anni, giovane artigiano del quartiere San Lorenzo, nel centro storico di Napoli. Custode dell’antica arte della tipografia, riporta in vita macchine del secolo scorso. In mancanza di leggi che ne riconoscano il valore, il suo lavoro potrebbe finire da un momento all’altro, ma Carmine resiste ostinatamente, e ogni giorno la sua bottega si trasforma in un meraviglioso museo in movimento.

A seguire, Questa storia qua di Alessandro Paris e Sibylle Righetti (Ita, 2011, 75’)

L’eccezionale percorso musicale ed artistico di Vasco Rossi raccontato attraverso la sua voce e un ricco ed inedito materiale di repertorio. Venticinque milioni di dischi venduti in 30 anni di carriera, un successo che non tramonta. Vasco Rossi si racconta consegnandoci un suo ritratto intimo.

Per il concorso “SchermoNapoli, Corti” , in proiezione all’Accademia di Belle Arti – Teatro Antonio Niccolini, alle ore 17.30 (circa), Vanitas, di Cristina Martucci (Ita, 2011, 8’)

<<La vanità logora, impoverisce, isola. Regalandomi un’atmosfera neorealista, data dall’effetto della pellicola invecchiata, ho riflettuto su uno dei mali della nostra società, in cui tutti vogliono apparire>>.

Segue, Elle di Marco Chiappetta (Ita/Fra, 2012, 10’)

Uno scrittore s’innamora della protagonista del suo romanzo, e viceversa: un amore impossibile tra sogno e realtà, arte e vita, in una Parigi più romantica che mai.

Subito dopo le immagini di Lo stato delle cose, di Paco Centomani (Ita, 2011, 11’)

In un futuro non lontano la terra vive la scomparsa del Petrolio e delle risorse principali connesse a quest’ultimo. Gli eserciti controllano e cercano di arginare il grande esodo verso le comunità sostenibili per ripopolare il mondo e ricostruire su altre basi il sistema industriale e i modi di vita legati al consumo. Preso dalla morsa della solitudine, in un mondo in cui regnano silenzio e brigantaggio feroce, un militare decide di abbandonare il proprio incarico e si mette in viaggio attraverso la città ormai deserta e logora. Tra i miraggi di una vita precedente fatta di illusorie ambizioni, di desideri sconsiderati, un uomo abbandona la divisa e cerca una strada diversa che lo conduca ad una vita migliore e ad incontrare la donna che ama e che ha perduto proprio per non aver scelto un’esistenza diversa quando ancora si poteva retrocedere dall’inesorabile destino che adesso colpisce l’umanità. Il viaggio attraverso il mondo deserto del protagonista è il viaggio attraverso la coscienza malata del suo tempo che cerca di redimersi e tornare indietro; tra la realtà e la follia incombente, il rimorso schiacciante che produce l’allucinazione, quando oramai sembra tutto perduto la salvezza sembra arrivare. L’ incontro con l’amore di una vita pare donare speranza per un futuro che si è ancora in grado di migliorare ma forse invece si tratta solo di una vecchia canzone, un altro miraggio e null’altro.

Alle 18.00, I will wait, di Regina De Luca (Ita, 2012, 12’)

Un addetto al servizio di sicurezza di un hotel di lusso si innamora di una misteriosa ragazza ospite dell’albergo che gli confida di star fuggendo da un uomo violento e pericoloso. Il poliziotto decide di aiutarla, esponendosi a qualsiasi conseguenza. Un piccolo omaggio all’epoca d’oro del cinema noir americano, adattando liberamente un racconto di Raymond Chandler intitolato “Aspetterò” e riprendendo lo stile e i dialoghi di alcuni dei film più rappresentativi del genere.

A seguire, I frutti sperati, di Ezio Maisto (Ita, 2012, 15’)

Dalla California, dove lavora, Giorgio è in videoconferenza con Pino e Liliana, i suoi genitori, che vivono in Sardegna. Ma quella sera degli estranei si aggirano pericolosamente nella villa dei due anziani e lui non può far nulla per aiutarli.

Chiude le proiezioni all’ Accademia Nostos, di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis (Ita, 2011, 24’)

Con l’Armistizio del 1943 comincia il ritorno verso casa di un giovane soldato italiano. All’interno di un paesaggio mutevole e surreale, il “disertore” ripercorre l’arco dell’esistenza umana attraverso l’incontro con luoghi dell’anima e con personaggi misteriosi ed emblematici. Il viaggio di un moderno Ulisse verso la conquista di una propria rinascita come essere umano, individuo e parte di una comunità disgregata dalla guerra.

Stamane, invece, sono cominciate le proiezioni per il concorso “SchermoNapoli, Scuole”, tra gli altri sono stati proiettati: Un amico caduto dal cielo, di Tommaso Travaglino (Ita, 2012, 10’) con gli alunni ed insegnanti della VC del III Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola (Na)

Storia di un bambino tormentato da alcuni bulletti, piangendo chiede aiuto. Lo soccorrerà un solo amico, un amico caduto dal Cielo.

A seguire è avvenuta la proiezione di Il Grande Pranzo alla Corte di Re Paciocco, di Pasquale Renza (Ita, 2012, 10’) con gli alunni della Scuola Elementare Giovanni Falcone di Melito di Napoli (Na)

Un improbabile nonno d’altri tempi racconta una favola alle nipotine. Un favola che appare antica, ma tristemente attuale. Un re, buono e generoso, offre un enorme pranzo in gran parte a favore dei servi e dei loro parenti che vivono ai confini del regno. Vengono puniti i consiglieri, cortigiani astuti e profittatori che si sono ingrassati alla corte del generoso sovrano.

E tanti altri, realizzati con la collaborazioni dei giovanissimi e delle loro insegnanti.

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E. d. L.