Valeria Parrella a Radio F2
“Una storia che parte da lontano, dal 1914 e arriva ai nostri giorni. La protagonista è una donna di teatro, impegnata in politica: le sue scelte, improntate alle convenienze del momento e ai compromessi che sembrano il male minore, sono come un ingrandimento degli sbagli della sinistra negli ultimi anni.” Così Valeria Parrella riassume il suo ultimo romanzo, “Lettera di dimissioni” (Einaudi, 194 pp., 18,50 euro).
La protagonista, Clelia, inizia a raccontare la sua storia partendo dalla nonna Franca, arrivata dalla Russia alle falde del Vesuvio “come discendente di un ussaro maritato con una francese”, prigioniera di un matrimonio infelice, tanto da chiedere ad ogni aeroplano che le passa sopra la testa di portarla via.
I suoi genitori, comunisti come lo si poteva essere solo nel ’68, scelgono di vivere in provincia, a Pompei, e “lottare nel proprio ambito, aborrire il compromesso anche quello semplice dell’abito nuovo o del fondotinta, militare l’idea nella famiglia e nella comunità, fare politica facendo la polis”. Clelia invece sogna il teatro e in teatro farà carriera, ma davanti ai bivi che la vita le porrà davanti sceglierà sistematicamente il “male minore”, ed ad un certo punto sarà forse troppo tardi per guardarsi allo specchio e tentare ancora di riconoscersi.
In libreria dal 20 settembre scorso, “Lettera di dimissioni” è un romanzo civile in cui l’autrice campana restituisce il ritratto di un Paese che ha progressivamente rinunciato al pubblico per il privato, all’etica per il guadagno.
La scrittrice partenopea, che recentemente ha inaugurato la Stagione Sinfonica del Teatro San Carlo con “Terra”, un oratorio commissionato per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, sarà ospite lunedì 28 novembre ai microfoni di Radio F2. In diretta a partire dalle 12 su www.radiof2.unina.it.
A. P.