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Una storia vera per non dimenticare

Anche in Italia viene finalmente pubblicato un grande successo internazionale, già tradotto in undici paesi: “Auschwitz. Ero il numero 220543” edito dalla Newton Compton. Il libro racconta l’incredibile e coraggiosa vicenda di Denis Avey e della sua volontaria prigionia nel campo di concentramento di Auschwitz. Non era ebreo, ma si fece deportare per poter aiutare i prigionieri a scappare.

Una storia scioccante e commovente che, a più di sessant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’ultranovantenne Denis Avey ha finalmente trovato la forza di raccontare, facendosi testimone dell’orrore dell’Olocausto.

Nel 1944 Denis Avey, un soldato britanni

co che stava combattendo nel Nord Africa, viene catturato dai tedeschi e spedito in un campo di lavoro per prigionieri. Durante il giorno si trova a lavorare insieme ai detenuti del campo vicino chiamato Auschwitz. Inorridito dai racconti che ascolta, Denis è determinato a scoprire qualcosa in più.
Quello che intuisce è atroce, ma Denis vuole vedere con i propri occhi: in un gesto che pare folle decide di scambiare la sua divisa da militare con gli stracci a righe di un ebreo di nome Hans, ed entrare nell’inferno di Auschwitz. Uno scambio che significa nuova vita per il prigioniero, mentre per Denis segna l’ingresso nell’orrore, ma gli concede anche la possibilità di raccogliere testimonianze su ciò che accade nel lager.


Quando milioni di persone avrebbero dato qualsiasi cosa per uscirne, egli, coraggiosamente, decide di entrarci per poter testimoniare un giorno la verità.

Tener viva la memoria costa fatica e richiede coraggio, ma rompere il silenzio è la sola strada percorribile per non ricadere negli stessi errori, per impedire che intolleranza e razzismo possano mettere radici.

La storia è stata resa pubblica per la prima volta da un giornalista della BBC, Rob Broomby, nel novembre 2009. Grazie a lui Denis ha potuto incontrare la sorella del giovane ebreo che salvò dal campo.

Nel marzo del 2010 con una cerimonia presso la residenza del Primo ministro del Regno Unito, Denis è stato insignito della medaglia come
eroe dell’Olocausto“.

G. P.

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