Tra rinascite e addii
Domenica 24 maggio, per molti una data come tante altre, per gli sportivi no: per loro è e resterà per sempre la domenica di Paolo Maldini.
Venticinque anni di onorato servizio per i colori rossoneri, ventisei trofei messi in bacheca, il capitano ha ieri salutato per l’ultima volta nelle vesti di calciatore il suo stadio, quel “San Siro” che gli ha saputo regalare tante gioie ma anche qualche amarezza di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
Non solo applausi nel suo giorno, ma anche fischi da parte di uno sparuto gruppo di tifosi che non hanno dimenticato una polemica sorta dopo la finale di Istanbul, persa nel 2005 contro il Liverpool.
Non è tuttavia l’unico addio della domenica quello di Maldini; oltre a lui salutano le rispettive piazze anche Walter Zenga, che lascia Catania dopo due salvezze, e Carlo Ancelotti, letteralmente sfrattato da Silvio Berlusconi alla vigilia del match con la Roma, poi perso per 3-2.
A dirigere il Milan la prossima stagione sarà la strana coppia Leonardo-Tassotti. Tra i risultati più rilevanti della domenica calcistica: l’1-1 tra Lecce e Fiorentina, che condanna i pugliesi alla serie B e permette ai viola di festeggiare l’aritmetica qualificazione ai preliminari di Champions; e la sconfitta casalinga del Torino, ad un passo dalla retrocessione.
In Formula Uno rinasce la Ferrari, che a Monaco celebra il primo podio stagionale col terzo posto di Raikkonen, alle spalle dell’ormai inarrestabile duo targato BrawnGp, Button-Barrichello.
A tingere di nero la domenica è però la morte per arresto cardiaco di Eugenio Bortolon, tifoso del Vicenza deceduto in seguito ad una rovinosa caduta dagli spalti dello stadio “Tardini” di Parma.
(G. R. D. M.)