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Ri(e)voluzioni di un espressionismo americano al PAN

Il Palazzo delle Arti di Napoli fino a sabato 27 ottobre accoglie la mostra “Ri(e)voluzioni” – tredici opere espressioniste di Chema Senra.

Il giovane pittore e scultore spagnolo (nato a Cadìz, classe 1977) presenta, per la prima volta in città, una collezione di tredici opere con le quali realizza una singolare riflessione sull’espressionismo astratto americano degli anni ’50.

I tredici lavori, sono espressione non solo di una ricerca personale del colore e della composizione, attraverso tecnica mista e colori piani, ma anche occasione di riflessione intima sull’attuale momento storico, sulla società, sulle arti, la bellezza e i grandi interrogativi filosofici che da sempre hanno stimolato la curiosità dell’uomo.

L’interesse e l’aspirazione di questo progetto è recuperare una relazione tra l’astrazione e il pubblico; tra un’arte a volte difficile da interpretare, poiché non figurativa, e quindi non riconoscibile immediatamente allo spettatore.

Si cerca, utilizzando sia la tecnica pittorica che il progetto, una interazione e un vincolo emotivo con le opere.

L’esposizione partenopea nasce dal suo progetto annuale “Fragmentos” ovvero: da una percezione dei frammenti del reale, in tutti i campi della conoscenza, di cui anche l’arte fa parte. Il progetto è la ricerca della rappresentazione del proprio frammento di realtà, attraverso, come detto, la tecnica mista e colori piani, che in questa direzione e molto bene, il pittore utilizza.

In qualità di regista e direttore artistico della mostra c’è Massimiliano Pacifico, il quale ha collaborato con registi italiani e stranieri di notevole importanza e ha anche realizzato dei filmati sulle opere – istallazioni di Mimmo Palladino, di cui ha montato anche il lungometraggio “Quilote” che è andato in concorso alla mostra del cinema di Venezia del 2006.

E. M. S.

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