Remo Anzovino
Si spengono le luci in sala, le note decise del pianoforte si diffondono accompagnando le prime immagini di un cinema muto così lontano da noi.
Ma l’apparente lontananza temporale viene colmata da melodie cariche di passione e grinta che sapientemente si mescolano a toni intimisti e di rara dolcezza.
Queste le sensazioni trasmesse dallo spettacolo “Cinematic e_motions”, presentato dal giovane compositore Remo Anzovino, presso il cinema Astra in occasione del Napoli jazz festival, mercoledì 26 settembre.
Dopo il successo strepitoso ottenuto alla Mostra del cinema di Venezia, il musicista ha senza dubbio entusiasmato anche il pubblico napoletano, incuriosito dalla proposta di dare voce, attraverso la sola musica, a immagini in movimento: dai balli tribali del coinvolgente “Tabù”, al documentario di Flaherty “Nanook l’eschimese”.
Memorabili le esecuzioni di “Metropolitan”, in cui la frenesia del filmato che mostra la vita delle grandi città industriali del primo Novecento si accompagna all’incalzare del ritmo del piano di Anzovino; e di “Dove sei”, romantica composizione che fa da cornice a un indimenticabile Buster Keaton.
Esperienza speciale, in cui ognuno è libero di vivere un proprio percorso tra passato, presente, ricordi ed emozioni, ben consapevole di quanto, a volte, le parole possano essere marginali. Musica senza testo che comunica come il cinema degli anni Venti faceva senza le immagini: è questa l’analogia che si può trarre.
Di rilevanza dei new media e del loro ruolo fondamentale nel diffondere il genere jazz/classico al pubblico di massa si è discusso al termine del concerto con un disponibilissimo Remo Anzovino. Ma non solo. Nel poco tempo a nostra disposizione si è spaziato anche su altri argomenti: dalla musica come elemento protagonista negli spot, all’esperienza personale di Anzovino di compositore e avvocato insieme. “La musica e la giurisprudenza sono più vicini di quel che possano sembrare. La musica è sì improvvisazione, cuore, ma l’elemento razionale coesiste perfettamente”, questo in breve il pensiero del musicista.
Per gli appassionati del genere, per chi abbia voglia di vivere emozioni senza tempo, o semplicemente rilassarsi, si consiglia “Dispari”, l’album rivelazione del 2006.
Buon ascolto a tutti e alla prossima.