“Parlami d’amore”: Silvio Muccino e la sua prima volta da regista
È possibile conquistare qualsiasi donna? Sì, secondo Silvio Muccino. Basta sapere guardare dalla parte giusta. Sembra questo il messaggio principale del film “Parlami d’amore”, prima prova da regista del più giovane dei fratelli Muccino, subito in vetta alla classifica dei film più visti della settimana.
Uscito nel giorno dedicato agli innamorati, è proprio l’amore il tema centrale e onnipresente nel film, qualcosa che ha il potere di renderci sempre vivi e che, come una forza endogena, circonda il nostro fare quotidiano.
La trama mette in scena un triangolo amoroso tra un giovane disadattato, interpretato da Muccino, una ragazza bella e viziata che ha il volto di Carolina Crescentini e una donna matura dal passato pesante interpretata da Aitana Sánchez-Gijón. Riadattamento cinematografico del libro scritto dallo stesso regista a quattro mani con Carla Vangelista, il film ha ottenuto grande successo di pubblico ma non altrettanto di critica che non ha amato le tinte forti del film: troppo ricca e ridondante la storia, eccessiva la caratterizzazione dei personaggi, sempre sopra le righe la recitazione.
Spiazzati ma soddisfatti invece i tantissimi giovani che, recatisi al cinema il 14 febbraio, si sono trovati davanti a un film inaspettatamente drammatico dove l’amore deve confrontarsi con vizi e virtù dell’animo umano. La tossicodipendenza, l’alcolismo e la dipendenza dal gioco si intrecciano infatti con la storia. Guardando dalla parte sbagliata si compie l’errore, ci ammonisce il regista, di farsi sfuggire il vero amore. Che però, come in ogni film di San Valentino che si rispetti, finisce per trionfare su tutto.
(M. P.)