Un’esperienza abnorme fu per Francesco Petrarca la vista della Napoli del Trecento. Simile a Londra secondo Dickens, che ne restò sconvolto. Spaesante per Oscar Wilde e Jean Paul Sartre, nonostante le loro visioni artistiche così distanti.
Chiunque abbia visitato nei secoli Napoli, tappa obbligatoria del Grand Tour, l’ha raccontata, dipinta: ha sentito il fuoco della necessità di darle una forma, anche se ne avvertivano tutti la sfuggente e caotica identità. Religiosa e demoniaca, ricchissima e sciatta, gretta e rivoluzionaria. Vista da Ungaretti giornalista, dal tormento di Shelley, fino ai mille suoni raccolti dalla “passione” di John Turturro.
Napoli attraverso la letteratura e le arti sarà esplorata, in lungo e in largo, dal 19 al 20 aprile, presso Palazzo Zevallos Stigliano in via Toledo. Tre giorni promossi o dall’Università degli Studi di Napoli Federico II in sinergia con l’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti, la Società Napoletana di Storia Patria e le Gallerie d’Italia.
“Un convegno – dichiara il chairman Pasquale Sabbatino – per ricostruire il catalogo storico-critico delle immagini della città attraverso il prezioso contributo della letteratura diviaggio, che incrocia numerosi e diversi ambiti disciplinari, dalle arti alla fotografia al cinema”.
I lavori avranno inizio giovedì 19 alle ore 9.00 presso la Società Napoletana di Storia Patria (nella storica cornice di Castelnuovo) con il saluto del Rettore della Federico II, Massimo Marrelli, del Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali, Mario Rusciano, del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Arturo De Vivo, della Presidentessa della Società Napoletana di Storia Patria, Renata De Lorenzo, del Presidente dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti, Antonio V. Nazzaro, e del Direttore del Dipartimento di Filologia Moderna della Federico II, Pasquale Sabbatino.
Per i relatori e il calendario degli interventi, visita: www.news.unina.it/pdf/11796.pdf