L’incanto della tecnologia. La Sirena Digitale arriva al MANN
È visibile dal 23 ottobre 2020, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli – MANN, l’installazione del progetto di ricerca Sirena Digitale, un prototipo olografico di un’artista interattiva che, sotto forma di ologramma, interpreta il repertorio della canzone classica napoletana in versioni multilingue. Grazie al canto della Sirena Digitale è possibile ascoltare tracce musicali e diverse interpretazioni dei classici della canzone napoletana, proposti nelle versioni in lingua originale, in inglese e in cinese mandarino.
In particolare, la Sirena Digitale, sotto forma di ologramma, interpreta due brani del repertorio classico della canzone napoletana della storica e prestigiosa casa editrice La Canzonetta fondata nel 1901: “Malafemmena” – testo e musica di Antonio de Curtis (Totò) – e “Reginella” – testi e musica di Libero Bovio, Gaetano Lama. Le canzoni sono tradotte e interpretate dalla ricercatrice e artista Francesca Fariello, in versione classica – piano e voce – e in versioni pop-rock, in lingua inglese, cinese e napoletano. Gli arrangiamenti musicali sono di Raffaele Lopez.
L’installazione del progetto di ricerca Sirena Digitale, dimostratore del progetto REMIAM – Reti Musei intelligenti ad alta multimedialità del Distretto DATABENC, è finanziato dalla Regione Campania e realizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dall’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche ICAR-CNR, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, il Centro di produzione RAI Campania e con il MANN.
La mission del progetto è quella di individuare nuove modalità digitali e interattive di promozione e fruizione internazionale del patrimonio culturale, artistico e musicale partenopeo, tra tradizione e innovazione. LaSirena Digitale interpreta un repertorio di canzoni napoletane, tra le più famose al mondo, tradotte in inglese e cinese, oltre che nella versione originale. Tramite le tecnologie della computer grafica e sfruttando la tecnica illusoria del “fantasma di Pepper”, è possibile cogliere nuove opportunità di promozione culturale e accoglienza turistica, allestendo performance olografiche in svariati contesti quali teatri, parchi archeologici, aeroporti, stazioni ferroviarie o marittime. Inoltre, con una App per smartphone e tablet, è possibile diffondere su vasta scala il messaggio della sirena olografica, utilizzando una piccola piramide di plastica come mezzo di proiezione.
L’accessibilità e la User Experience di Sirena Digitale sono state progettate per consentire un facile utilizzo indipendentemente da età e nazionalità del fruitore, sia in modalità di installazione museale, con un’interfaccia gestuale aptica (Totem Olografico), sia in modalità portatile, tramite una App per dispositivi mobili.
La presentazione innovativa dei contenuti consente di valorizzare il patrimonio artistico e musicale della Campania sul piano internazionale e in modalità inedita. In particolare, attraverso le tecnologie digitali messe in campo (che consentono una modalità di fruizione dei materiali artistici, presentati come audio, video e sotto forma di ologramma) sono stati riproposti contenuti artistici e culturali partenopei, dall’antichità alla post-modernità, che coniugano tradizione e innovazione, con particolare attenzione al mito e al culto della Sirena Parthenope. Si tratta di una reinterpretazione iconografica che, a partire da una ricerca scientifica dei contenuti culturali, artistici e comunicativi ad opera del Dipartimento di Scienze Sociali, ha preso vita attraverso il disegno, la scultura, il trucco e gli aspetti grafici, elaborati dai docenti dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli e dal loro staff. Una reinterpretazione che richiama l’immaginario cinematografico, il mondo dell’arte, della cultura e della musica napoletana e internazionale, attraverso una visione – di immagini e suoni – contemporanea, post-moderna e futurista. Le videoriprese della Sirena sono state realizzate al Centro di Produzione Rai di Napoli, in collaborazione con l’Archivio Storico della Canzone Napoletana della RAI, e la transcodifica delle immagini in ologrammi è il frutto del lavoro di ICAR-CNR.
Il progetto di ricerca Sirena Digitale – con il coordinamento scientifico di Lello Savonardo per il Dipartimento di Scienze Sociali e di Luigi Gallo, per l’Istituto ICAR-CNR – valorizza e promuove il patrimonio culturale, artistico e musicale partenopeo, nell’ambito del progetto REMIAM, coordinato da Angelo Chianese.
L’installazione olografica di Sirena Digitale sarà accompagnata dall’esposizione della scultura del Maestro Lello Esposito, Siren-a-Terra: una reinterpretazione che l’artista propone della Sirena Parthenope, tra memoria antica e visioni contemporanee, fra passato, presente e futuro.
Al progetto, promosso attraverso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II, anche dal ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, quando era Rettore dell’Ateneo, hanno partecipato numerosi direttori, professori, ricercatori, docenti, esperti e tecnici delle diverse istituzioni culturali coinvolte, che hanno contribuito alla realizzazione della Sirena Digitale, tra cui: Diego Mascolo, Giuseppe De Pietro, Paolo Giulierini, Stefano Consiglio, Antonio Parlati, Giuseppe Gaeta, Enrica Amaturo, Sergio Brancato, Enrica D’Aguanno, Zaira de Vincentiis, Antonio Di Ronza, Maurizio Crocco Egineta, Kriss Barone, Pasquale Massimo, Massimo De Santo, Felice Russillo, Francesco Pinto, Gino Aveta, Barbara Napolitano, Francesco Falcone, Aldo Esposito, Giuseppe Caggianese, Andrea De Rosa, Mario Pistolese, Michele Luciano, Raffaele Lopez.