Crescere tra scaffali di libri è certamente un’esperienza che influisce non poco sulla percezione della realtà, soprattutto sull’importanza per la fantasia e la curiosità. E’ quello che accade a Margaret Lea, protagonista de “La tredicesima storia”, primo e acclamato romanzo della scrittrice Diane Setterfield.
Figlia di un libraio, Margaret vive l’infanzia e l’adolescenza tra libri di avventura, gialli, i classici, le biografie. Colpita molto da quest’ultimo genere, decide per passione di occuparsi delle storie di autori minori, continuando quella che è stata l’attività paterna.
Tra i numerosi titoli della libreria figurano alcuni di grande successo scritti da un’autrice contemporanea molto famosa, della cui vita, però, si conosce ben poco e di cui Margaret non hai mai voluto leggere nemmeno una pagina: si tratta di Vera Winter. L’arrivo inaspettato di una lettera scritta dalla Winter, sconvolgerà però la vita della protagonista, che si troverà faccia a faccia con la scrittrice e con un mistero da raccontare.
Fin dalle prime pagine si avverte che il romanzo vuole essere un omaggio alla lettura e alla letteratura: un valido mix tra Jane Austen, Emily e Charlotte Bronte, e con punte di thriller che sono la chiave del successo presso pubblico e critica. La cura nella descrizione di personaggi, particolarmente della misteriosa Vera Winter e la collocazione geografica (il verde dello Yorkshire), hanno fatto in modo che l’opera sia stata definita come “una fuga incantata per chiunque ami la letteratura”.
(F. A.)