La straordinaria stagione irripetibile di Jorge Lorenzo
Molte persone non avranno dormito stanotte. Non solo i tanti sportivi appassionati, ma anche i diretti interessati, i protagonisti di eventi più unici che rari. Oggi nei bar di tutta Italia si parlerà tanto di una gara piena di emozioni che rimarrà nella storia delle corse per tanti motivi.
Jorge Lorenzo, il pilota ufficiale della Yamaha nato a Palma di Maiorca nel 1987, ha vinto il titolo di campione della Moto GP. Questo grazie al secondo posto ottenuto a Phillip Island in Australia, ed alla contemporanea caduta di Dani Pedrosa durante il primo giro. Lo spagnolo ha conquistato così il suo secondo titolo mondiale nella classe regina dopo il titolo del 2010 ottenuto sempre con la Yamaha YZR-M1 Factory.
Precedentemente aveva vinto due titoli nella classe 250cc, nel 2006 e 2007, in sella all’Aprilia.
Il primo posto è andato a Casey Stoner, nonostante una caviglia malandata. Voleva vincere in casa per la sesta volta consecutiva e ci è riuscito senza grosse sbavature. La pole di ieri aveva fatto già capire a tutti che sarebbe stato difficile batterlo. La copertina di giornata è anche sua.
Oltre la vittoria di giornata, il pilota australiano, si è preso anche prende un po’ la scena per l’addio dai circuiti della Moto Gp. Un addio simbolico e commovente, con ancora una gara al termine del campionato. Un ragazzo di 27 anni che decide di abbandonare sogni, gloria e successi per dedicarsi ad altro, probabilmente la sua famiglia. Un grosso in bocca al lupo in questa giornata dai tanti veleni sportivi. Sul gradino più basso del podio è finito l’inglese Crutchlow, che ha preceduto Dovizioso.
Ritornando a Jorge Lorenzo c’è da dire che il suo ultimo anno è stato incredibile. Ha fatto della continuità e della tenuta mentale le sue armi. La stagione 2012 può definirsi quasi perfetta: in diciassette gare disputate non ha mai fatto peggio del secondo posto, tranne ad Assen, quando venne letteralmente falciato falla moto di Alvaro Bautista. Nella classe regina ha ottenuto 23 vittorie, 29 secondi posti e 8 terzi posti (per un totale di 60 podi), mentre le pole position sono state 25. Il prossimo anni farà coppia con Valentino Rossi, per una coppia un Yamaha che vedrà schierati alla partenza ben 13 titoli mondiali, nove del pesarese e quattro appunto del maiorchino.
Purtroppo al bar si continuerà a parlare e sparlare. Saranno le nuvole, sarà la pioggia, saranno i gol non dati. La grande storia e la super vittoria appena raccontata non ha portato i suoi frutti. Tanti chilometri di distanza, e un continente differente, ci separano da un campione che continua a gioire e soprattutto a vincere.
M. D. S.