Andrea Camilleri ritorna il libreria con il suo ultimo romanzo “La rivoluzione della luna” (Sellerio editore Palermo, 276 pagg.14 euro) un’opera a metà fra storia e invenzione.
28 giorni, il tempo della rivoluzione della luna possono cambiare la situazione della Sicilia e cristallizzarsi nella mente di Andrea Camilleri che abbandonando momentaneamente le vicende del commissario di Vigata,ci regala una storia tutta al femminile. Pur non allontanandosi dalla sua amata Sicilia, Camilleri compie un balzo nel tempo, ritornando al 16 aprile 1677, quando la Sicilia fu governata per poco meno di un mese da una donna forte e determinata. Quella donna era la Viceregina donna Eleonora de Moura, vedova del Viceré Aniello de Gusman che in punto di morte l’aveva nominata suo successore.
Eleonora assolse il compito nel migliore dei modi, con la lucidità e il coraggio che le difficili condizioni della Sicilia richiedevano. Contro la misera e la corruzione, donna Eleonora introdusse provvedimenti economici e sociali clamorosi: ridusse il prezzo del pane, alleggerì le tasse per le famiglie numerose, aiutò le donne e colpì i membri corrotti del Sacro Regio Consiglio. Riscuotendo lodi, ma soprattutto biasimi da parte della Chiesa e dei potenti locali, Eleonora segnò con il suo coraggio la sua condanna ad un definitivo allontanamento dalla Sicilia e dal suo governo.
Tra realtà storica e invenzione, Camilleri approfondisce questa figura femminile: la sua breve stagione politica ha rilevanza ai suoi occhi. Con la sua penna leggera e tagliente, lo scrittore siciliano ricrea l’atmosfera del tempo, a metà fra gli intrighi e i delitti di palazzo e il desiderio di cambiamento. Un cambiamento fondato sulla legalità.
La rivoluzione di Eleonora durò poco, ma il fascino della sua lotta solitaria ha ammaliato Camilleri e i suoi lettori.
Dian. Fer.