Un attimo a volte può durare un’eternità. E il fine settimana appena concluso ha dimostrato che soprattutto nello sport un attimo può essere decisivo.
Secondo minuto di Napoli-Inter. Il pallonetto di Zalayeta sembrava non volesse più fermarsi: un lungo, lunghissimo, infinito attimo, poi il San Paolo è esploso in un urlo di gioia che non si ascoltava da tempo.
Una partita emozionante giocata da due squadre che fino all’ultimo hanno combattuto su ogni pallone, con un’intensità che il campionato italiano aveva ormai riposto in soffitta.
Avrebbe potuto dilagare il Napoli di Reja, ma le tante occasioni sprecate hanno reso il finale un’incredibile sofferenza. Cinque interminabili minuti di recupero, poi l’attesissimo fischio che ha posto il sigillo sulla grande impresa del Napoli e liberato la gioia dei sessantamila del San Paolo per un risultato che rilancia gli azzurri.
Dieci centesimi sono invece quelli che hanno permesso a Werner Hell di vincere la discesa libera norvegese superando Bode Miller. Dieci centesimi che hanno permesso al velocista azzurro di vincere a distanza di sei anni dall’ultimo trionfo di Ghedina.
Ancora il tempo, anzi il maltempo, è stato protagonista nello sci. La tempesta di Zwiesel ha regalato a Denise Karbon la vittoria della coppa del mondo nello slalom gigante undici anni dopo la Compagnoni.
Il tempo è denaro, si dice. A volte, però, è anche il viatico di un trionfo.
(A. V.)