A partire dal 9 febbraio, con repliche fino al 15, sul palco del Teatro San Carlo ci si potrà perdere nelle atmosfere sognanti e fiabesche de “La bella addormentata” di Pëtr Il’ič Čajkovski: un’opera che nasce nel 1890 direttamente dalla fiaba di Charles Perrault.
Quella che andrà in scena sarà una rivisitazione in chiave moderna operata da Dominic Walsh: l’operazione del ballerino e coreografo statunitense, non è una semplice “modifica” dell’opera russa, bensì un continuo smontare e rimontare, come a voler sottrarre l’anima dell’opera dall’interno, dalle sue stesse viscere.
In questa operazione chirurgica Walsh ha tenuto ben presente le vere origini de “La bella addormentata”, che non sono nella versione perraultiana o dei Grimm, bensì nel pieno barocco napoletano; come tutte le fiabe anche questa ha una origine che si perde nel folkore e nei racconti orali, tra migliaia e migliaia di varianti, ma “I racconti di Mamma Oca”, e quindi tutto l’immaginario collettivo, traggono ispirazione senz’altro da “Sole, Luna e Talia” di Gianbattista Basile del 1634.
Siamo quindi di fronte a un qualcosa tra il reale e il sogno, un incontro di mito e vita vissuta: elementi che assumono ancora più forza se proiettati nella irrealtà del seicento napoletano.
Il compito di portare in scena la visione di Walsh sarà dato ad Alessandro Macario, ballerino napoletano con una esperienza ormai internazionale, che torna a danzare sul palco del teatro che gli ha dato la prima gloria anni fa, affiancato dal corpo di ballo del Teatro San Carlo diretto da Alessandra Panzavolta.
Dopo la prima del 9 alle 20.30 repliche nei giorni 11,12,13 e 15.
Anche per questo spettacolo sono previste le agevolazioni riservate agli studenti e agli under30, con biglietti a partire da 20 euro.
Per altre info http://www.teatrosancarlo.it/ oppure presso la biglietteria del Teatro.
S. D. V.