Il mare non bagna Napoli. cinque appuntamenti al Ridotto del Mercadante
Va in scena al Ridotto “Il mare non bagna Napoli” di Annamaria Ortese, un ciclo di cinque rappresentazioni che si concluderà a marzo attraverso la trasposizione teatrale a cura di registi diversi dei cinque racconti che compongono l’opera a.
Primo fra questi, Luca De Fusco, direttore del Teatro Stabile e regista di “Un paio di occhiali”, il primo racconto dell’opera. Una trasposizione che avrà luogo per sottrazione: niente scene, niente azione, niente musica; sul palco solo le luci, le parole dell’Ortese e l’attrice Gaia Aprea che riconferma il sodalizio artistico con il De Fusco regista, già protagonista in questa stagione dell’Antigone.
Indossare gli occhiali, per la piccola Eugenia, significa guardare la realtà, una realtà intollerabile, che forse sarebbe meglio non vedere; ma gli occhi non possono chiudersi e di qui la vergogna, lo squallore. Come la “mezza cecata” del primo racconto, anche l’Ortese indossò il suo paio di occhiali, dalle lenti forse deformate, e provò ribrezzo, male di vivere.
I suoi occhi non si chiusero, non si volsero alle bellezze del mare, al sole e al Vesuvio. L’iconografia napoletana era un’altra: i vicoli della città, lo stato della plebe, l’orrore di un vivere non proprio civile. Questo il motivo dell’opera, sviluppato nei diversi racconti.
In “Interno Familiare” a cura di Paolo Coletta ritorna la musica: una vera e propria partitura per cinque attrici-cantanti per raccontare un Natale di Anastasia Finizio, la sua riconciliazione con la vita dopo un doloroso addio all’amato.
Alessandra Cutolo porterà in scena “Oro a Forcella”: al banco dei pegni le donne portano i loro gioielli, oggetti che parlano, trascinano con sé ricordi, oggetti che raccontano legami, storie, pongono questioni, non sempre risolvibili con l’aiuto della ragione.
Il viaggio all’Infero continua nei “Granili” della “Città involontaria”: luogo brulicante di infelici scugnizzi. La regista Antonella Monetti fonderà le parole dell’Ortese alla musica di una settecentesca Medea di Anton Jiri Benda eseguita dal vivo da contrabbasso e violoncello.
Ne “Il silenzio della ragione” Linda Dalisi allestirà la messa in scena del capitolo più discusso dell’opera, quello in cui la penna tagliente della scrittrice si mostrò uno strumento fin troppo acuminato, non risparmiando critiche neppure agli amici intellettuali della rivista “Sud”. Citati per nome, ritratti come illanguiditi dal dopoguerra, e privi dello slancio rivoluzionario che, seppur vano, li aveva animati negli anni precedenti.
Una sfida dunque per Luca De Fusco nel confrontarsi con una grande scrittrice e una sfida ancora più ambiziosa: riconciliare Napoli con l’Ortese.
Date degli spettacoli:
15 – 20 gennaio 2013 Un paio di occhiali, regia Luca De Fusco
29 gennaio – 3 febbraio 2013 Interno familiare, regia Paolo Coletta
11 – 17 febbraio 2013 Oro a Forcella, regia Alessandra Cutolo
25 febbraio – 3 marzo 2013 La città involontaria, regia Antonella Monetti
11 – 17 marzo 2013 Il silenzio della ragione, regia Linda Dalisi
Per info e prenotazione consultare il sito: www.teatrostabilenapoli.it
Dia. Fer.