Il dramma dell'olocausto secondo Boyne
“Il bambino con il pigiama a righe” (Rizzoli, € 10,00, pp. 211) è un racconto semplice e delicato, scritto da John Boyne. La storia di Bruno, potrebbe sembrare quella di un bambino come tanti, ingenuo, testardo e curioso, se solo non fosse nato il 15 aprile del 1934.
La narrazione inizia quando Bruno ha nove anni e fin dalle prime pagine è chiaro che non si tratta del protagonista di una fiaba.
È figlio di un ufficiale tedesco che si trasferisce con la sua famiglia in un luogo di cui non riesce neppure a pronunciare correttamente il nome, e si chiede continuamente perché abbia dovuto rinunciare ai suoi amici e alla sua casa a Berlino. Domande che non trovano risposta nemmeno negli adulti.
In cerca di avventure, come quando si divertiva a giocare all’esploratore, Bruno scopre, e si stupisce ancora, che al di là del filo spinato che circonda la sua casa ci sono tantissime persone vestite tutte in modo identico. E così fa la conoscenza di Shmuel, un bambino ebreo che diventerà il suo migliore amico e che, in qualche modo, lo aiuterà a spiegarsi le assurdità degli uomini.
L’orrore della Storia visto con gli occhi di un bambino.
(F. S. )