A volte in scena troviamo qualcosa in piú di una semplice rappresentazione teatrale: è il caso de ” Il Caso Braibanti” di Massimo Palmese. Un drammatico pezzo di storia italiana degli anni ’60, dove lo scontro generazionale mieteva vittime non solo nelle strade ma in primis nei tribunali. Aldo Braibanti era uno scrittore, poeta e drammaturgo omosessuale e fu accusato di plagio dal suo giovane amante ventunenne.
Ad accusare Braibanti era il padre del ragazzo che, non accettando le inclinazioni sessuali del figlio, denunció lo scrittore e costrinse il ragazzo a curarsi da quella “malattia”. Il tutto è inserito in quel multiforme e turbolento universo del’68 dove Brabanti diviene il capro espiatorio della lotta generazionale in atto e a nulla servirono gli appelli fatti da personaggi del calibro di Merini e Pasolini.
Ció che caratterizza l’opera teatrale, in scena alla Sala Assoli del Teatro Nuovo di Napolie fino a domenica 25, è la totale presenza di fonti storiche: nulla vi è che non sia frutto degli atti dei processi, delle testimonianze e dei giornali del tempo.
Fabio Bussotti e Mauro Conte interpreteranno i due protagonisti, musiche dal vivo di Mauro Verrone, eseguite da Stefano Russo, per la regia di Giuseppe Marini.
S. D. V.