I love Radio Rock
Dopo i ripetuti successi di “Quattro matrimoni e un funerale”, “Notting Hill”, “Il diario di Bridget Jones” e “Love Actually” il regista neozelandese Richard Curtis scrive e dirige un film molto più personale “I Love Radio Rock” ormai nelle sale italiane dal 12 giugno.
Ambientata quasi interamente su una nave inglese, si prospetta come una commedia esilarante il cui motore d’azione è appunto la musica. Il regista infatti ha composto e caricato su i-pod, otto diverse selezioni musicali di circa 30 brani, in modo da permettere agli otto attori protagonisti di ascoltarle sempre e ovunque per entrare in sintonia con la psicologia e lo stile del DJ impersonato.
E’ un film costruito sulle note di un’epoca unica, quelle degli Who e dei Rolling Stones, dei Kinks e delle Supremes (ben 40 brani), la musica ribelle che metà Inghilterra sentiva di nascosto, quel rock che sulla Bbc trovava spazio solo per tre quarti d’ora a settimana.
“I Love Radio Rock” ripercorre la storia di un’epoca di forte contrasto politico-sociale: da un lato il rigore dei colletti bianchi inglesi, dall’ altro libertà e di ribellione dei giovani. E’ il viaggio di otto Dj isolati su una nave in nome della libertà, la sana follia, l’amicizia e la rivalità, l’amore per la musica libera.
“Se Dio fosse un dj sarebbe alla consolle di Radio Rock”. Questa incosciente arroganza è il marchio di fabbrica delle radio libere e clandestine del Regno Unito del biennio ’66-’67 che avrebbe anticipato una rivoluzione.
Un film speciale da cercare, vedere, ascoltare.
(A. G.)