Gli abbracci spezzati
La stretta prima di un addio, la sorpresa di ritrovarsi, un momento di tenerezza e di amore: un abbraccio, l’abbraccio di due corpi e due anime. Cosa succede se l’abbraccio si spezza? Tristezza, risentimento, vendetta, liberazione. Pedro Almodovar, racconta Los abrazos rotos, nella sua ultima pellicola omonima. Una storia d’amore e di amore per il cinema di ieri.
Uno sguardo bifronte, quello del regista, sulla vita dello scrittore Harry Caine oggi e, sul suo passato, quando nel lontano 1994, era Mateo Blanco. Un regista. Le prime inquadrature, molto strette su Harry, mostrano un uomo cieco e affascinante, che non ha ancora rinunciato ai piaceri della vita.
Man mano che scorrono i minuti entrano in scena gli altri personaggi, che assumono rilievo e forza quanto più vengono messi a fuoco. Judith e Diego, madre e figlio, due presenze necessarie nella vita di Harry e Mateo, l’una perché ha molto da rivelare e, l’altra da conoscere. A partire da Harry, che si troverà a raccontare a Diego del doloroso triangolo tra lui, il ricco e potente Ernesto Martel e, l’irresistibile Lena. Ed ecco, che compare con tutta la sua potenza, questo personaggio femminile, insieme drammatico e sensuale, oggetto dell’ossessione di Ernesto e partecipe con Mateo di un amore, che non conosce limite.
Lena, interpretata da una versatile Penelope Cruz, è la protagonista del film che sta girando Mateo, Chicas y maletas. Se l’amore, la vita, il film sono spezzati da un accidente fatale, cosa resta ad un regista cieco? Rivivere nei ricordi la potenza delle immagini e non dimenticare che bisogna farli, i film vanno finiti anche alla cieca.
(R. M. )