Enciclopedia Britannica: il sapere è solo sul web
É terminata un’era? Stiamo vivendo una rivoluzione come i contemporanei di Gutenberg?
In un’intervista concessa al New York Times, Jorge Cauz, presidente dell’Enciclopedia Britannica ha dichiarato: “non è prevista una nuova edizione cartacea dell’enciclopedia. La nuovissima edizione sarà consultabile solo tramite web. La Britannica non ha intenzione di fare concorrenza a Wikipedia, e vuole proporre agli internauti nuovi campi di ricerca concentrandosi solo su argomenti importanti e rilevanti. Non sarà estesa quanto Wikipedia, ma tutte le informazioni saranno corrette. Per la sua pubblicazione saranno coinvolti più di 4000 editori qualificati (professori biografi e scrittori)”.
L’enciclopedia nacque in Scozia nel 1768. Merito del libraio Colin Macfarquhar e del suo amico Andrew Bell, ma soprattutto di William Smellie, il braccio che la realizzò: era figlio di un muratore, un autodidatta che stampava i testi dell’università di Edimburgo e che aveva libero accesso ai corsi. Appena Macfarquhar e Bell gli conferirono l’incarico, il ventottenne William si premurò di accedere alle lezioni e alle biblioteche. Copiò dai testi di Voltaire, di Newton, dei migliori pensatori e scienziati, e redasse l’ Enciclopedia, precisamente tre volumi nella versione originale. Ne furono vendute tremila copie. Un successo che si sarebbe moltiplicato nei secoli.
A distanza di duecentocinquanta anni, il passaggio alla versione web è una tappa importante quanto obbligatoria per la società che si sta dirigendo sempre più velocemente verso il digitale e il sapere liquido.
Una rivoluzione che abbandona la carta, la classica impaginazione e la sua inimitabile rilegatura, ma che promette di diffondersi tra più persone nel mondo grazie a un aggiornamento continuo e regolare di tutte le informazioni contenute.
Le pagine saranno consultabili in rete da qualsiasi angolo del mondo, ma la versione integrale sarà disponibile solo attraverso un abbonamento dal costo di 70 dollari all’anno
Fino ad oggi, mezzo milione di internauti ha già sottoscritto l’offerta in lingua inglese. È il passaggio di un’epoca. Il segno che lettori e visitarori sono sempre più sinonimi di un sapere globale.
V. A.