Cirillo rincontra Ruccello. Il Ferdinando in scena allo Stabile
Dopo lo straordinario successo del Vantone, Arturo Cirillo torna allo Stabile di Napoli dal 20 al 24 marzo, calcando le assi del San Ferdinando, teatro riservato alla tradizione napoletana.
Cirillo si confronta per la terza volta nella sua carriera con Annibale Ruccello.
Dopo le fortunate prove de “Le cinque rose di Jennifer” e “L’ereditiera” con le quali ha vinto il Premio Ubu, Cirillo firma l’adattamento del testo più noto di Ruccello: il “Fedinando”.
“Una storia bellissima e amara in una lingua straordinaria”così ha definito il “Ferdinando” Isa Danieli, protagonista della sua prima messa in scena il 28 febbraio 1986, e che non ha mai abbandonato le vesti di Donna Clotilde dopo la morte di Annibale.
Consapevole delle illustri precedenti rappresentazioni, Cirillo con una scelta “logica e inconsueta” dà un’interpretazione personale del testo che gli appare come “un grande travestimento, un cerimoniale” nel quale si raggiunge l’apoteosi della depravazione. Ferdinando, inafferrabile adolescente, è infatti desiderato da personaggi disperati, solitari e bisognosi d’amore, che maturano i loro sentimenti nello spazio asfittico di una casa e delle loro abitudini.
L’opera che a prima vista sembrava la più storica, la più realistica di Ruccello conquista agli occhi di Cirillo il fascino della visione, dell’incantesimo, del sortilegio. Cirillo infatti nelle sue note di regia spiega: “Allora tutto l’aspetto storico mi è apparso una finzione, un teatro della crudeltà mascherato da dramma borghese, in cui anche la lingua, il fantomatico napoletano in cui si sostanzia Donna Clotilde, è esso stesso lingua di scena, lingua di rappresentazione, non meno del tanto schifato italiano”.
Per info e prenotazioni consultare il sito: http://www.teatrostabilenapoli.it
Dian. Fer.