Camorra in mostra
Dal 20 giugno presso il CAM, Centro di Arte Contemporanea di Casoria, è possibile vedere la mostra “Camorra”.
Sono diciassette gli artisti che espongono, tutti napoletani, ed ognuno di loro ha dato la propria interpretazione di un tema così scottante per la città di Napoli, lanciando un messaggio di denuncia sociale.
L’opera di Monica Biancardi Nostra Signora della Monnezza, è un chiaro riferimento al mare di spazzatura in cui naviga Napoli da mesi.
La tragica situazione sembra trovare una soluzione attarverso un riferimento religioso che si radica nella tradizionale concezione salvifica napoletana.
La figura dal candore illuminante e dall’espressione serafica si contrappone perfettamente con i coloratissimi involucri dei rifiuti maleodoranti, suscitando un sorriso benevolo e una preghiera spontanea.
Riferimenti religiosi ha anche l’opera di Giuseppe Guida Sono nato in terra di camorra: questa volta è la statua di Padre Pio che troneggia in cima ad una montagna di copertoni difendendone l’incolumità dal vandalismo incendiario.
E poi c’è Camorra’s eye di Sebastiano Deva: un grande occhio che vede e osserva tutto, ma soprattutto dà un senso di oppressione; è la presenza inquietante della camorra che non lascia scampo e si insinua nella vita delle persone, sottomettendole psicologicamente.
Oltre alle opere degli artisti, sugli schermi del CAM è possibile leggere alcuni scritti creativi di giornalisti napoletani impegnati sul tema, che denunciano la camorra e il sistema che continua a reggerla.
(L. S.)