Blue Note Records: il tempio del jazz
“The finest jazz since 1939”: questo si dice della Blue Note Records. Un nome, una garanzia che per più di settant’anni ha prodotto musica di altissimo livello.
Un punto di riferimento del panorama jazz per molti grandi nomi: Thelonious Monk, Bud Powell, Art Blakey, Horace Silver, John Scofield, Wynton Marsalis, Dianne Reeves, Joe Lovano e Norah Jones.
A distinguerla dalle altre etichette il particolare rapporto tra produttore e artisti, un rapporto paritario e di scambio tale da rendere la Blu Note un vero e proprio laboratorio creativo.
A questa istituzione del jazz è dedicata la biografia scritta da Richard Cook ”Blue Note Records” (Minimum Fax, pp.299, € 16,50), che ripercorre tutta la storia della casa discografica: dalla fondazione nel 1939 al fallimento sul finire degli anni Sessanta, fino alla rinascita negli anni Ottanta.
Tra le session e gli album più celebri, non sono omessi i retroscena dei rapporti tra l’etichetta discografica e i suoi artisti, né curiosità inerenti l’aspetto più tecnico delle registrazioni.
Il risultato è un’accurata ricostruzione, non solo della storia, quanto dello spirito e dell’atmosfera di un’etichetta quasi mitica.
N. P. D. A.