Amore, mutazioni globali e guerra: il mondo cantato da Raf
A distanza di due anni da “Passeggeri Distratti” Raf ritorna con “Metamorfosi”: nove tracce inedite tra rock e pop britannico, nove canzoni che colpiscono dritte al cuore, scritte e arrangiate con un gusto musicale superiore, caratteristica che da sempre rende Raf un modello di riferimento per chiunque abbia voglia di realizzare grande musica pop.
Uno stile unico, in grado di affiancare alla genialità tutta italiana delle aperture melodiche, arrangiamenti, groove e metriche di respiro internazionale.
“Metamorfosi” parla del fluire della vita, dello scorrere del tempo, e della capacità di vivere tutto questo con una apertura d’animo in grado di abbracciare la gioia come il dolore, il bene come il male.
“Non è mai un errore” e “Lacrime e fragole” sono manifesti di questo pensiero, e testimoniano la capacità di Raf di saper trattare come pochi altri, in musica, argomenti e sentimenti che hanno molto di ineffabile e raramente si fanno catturare in canzoni senza retorica.
L’album offre anche alcune attente annotazioni di carattere sociale: così “L’era del gigante” – il riferimento cinematografico è proprio al film di George Stevens “Il gigante”, del 1956, con James Dean – è uno spaccato sulla fine del lato violento del sogno americano, oggi ridotto a un brutto sogno delirante.
E “Ballo” inserisce sullo sfondo di una descrizione muscolare della danza alcuni elementi che suonano come un riferimento alle guerre di religione e a come possa essere soltanto l’uomo, nel suo offrirsi come essere che ama, l’unica soluzione all’odio.
Alla realizzazione dei testi hanno collaborato Saverio Grandi (autore per Stadio, Vasco Rossi) e Pacifico, che già aveva collaborato con lui in un brano del precedente album “Passeggeri distratti”. C’è anche spazio per una nuova entrata, a sorpresa, ed è quella della moglie di Raf, Gabriella Labate, che ha contribuito proprio al testo di “Metamorfosi”, la canzone che, insieme ad “Ossigeno”, ha dato il via alla fase di scrittura dell’album.
(V. A.)