Amado e i colori del mondo
La bottega dei miracoli è uno dei libri più solari di Jorge Amado. Il ritmo della scrittura è un samba sul quale danzano personaggi eccentrici e amori sensuali; una continuazione ideale di Dona Flor e i suoi due mariti, capolavoro indiscusso della letteratura brasiliana e vero e proprio canto d’amore dello scrittore al suo popolo.
Pedro, personaggio principale del romanzo, è un eterno adolescente, irresistibile conversatore e poeta, litigioso capopopolo, povero diavolo e gran signore, vecchio saggio, indovino e stregone.
Dietro la sua professione di bidello nasconde la sua naturale vocazione di antropologo. In lotta contro le teorie razziste che cominciano a diffondersi nei primi anni del ’900, sosterrà l’incrocio delle razze come unica soluzione alle guerre tra i popoli.
Il libro inizia con la sua morte su un fangoso marciapiede in un quartiere di Bahia. Professori, vagabondi, prostitute e bottegai accorreranno al suo funerale, ripercorrendo la sua bizzarra esistenza.
Attraverso i loro occhi sembrerà di respirare l’aria salmastra del mare che costeggia Bahia, di ballare frenetici samba, di fare l’amore in riva al mare protetti dallo sguardo benevolo della divinità Yemanjá, mentre il sole tramonta e gli orixás danzano prendendosi cura dei propri adepti e figli.
Tra le tante storie narrate con capacità pittorica da Amado, si leggono in filigrana gli slanci di amore di un uomo che ama la sua gente e la sua Terra, e che crede che valga la pena lottare per l’affermazione della loro identità culturale e religiosa, per la loro libertà.
(A. V.)