A Castel Sant'Elmo il “Museo del 900 a Napoli”
È stato aperto al pubblico lo scorso 4 marzo, nel Carcere alto di Castel Sant’Elmo, il "Museo del 900 a Napoli".
Nato da un progetto di Nicola Spinosa, il Museo intende documentare quanto realizzato a Napoli nel corso del XX secolo. Si tratta di un’esposizione di circa 150 opere tra dipinti, sculture, disegni ed incisioni di 90 autori partenopei e non disposte in un percorso cronologico suddiviso per sezioni: dalla documentazione della Secessione dei ventitré del 1909 o del primo Futurismo a Napoli degli anni 1910-1914, al movimento dei Circumvisionisti e del secondo Futurismo. Seguono varie testimonianze del periodo tra i due conflitti mondiali alle esperienze del secondo dopoguerra (1948-1958).
Alcune sezioni sono poi riservate agli anni Settanta, con sperimentazioni di tipo poetico-visivo. La sezione conclusiva è dedicata, infine, all’attività di quegli artisti che, pur continuando ad operare dopo il 1980, si erano già affermati in città in quel decennio, prima che il sisma del 23 novembre colpisse e segnasse la città e altre aree meridionali.
Il Museo dispone, inoltre, di un catalogo edito da Electa, con le presentazioni del Presidente della Giunta Regionale Antonio Bassolino, del Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee Roberto Cecchi e del Soprintendente Lorenza Mochi Onori. La scelta degli artisti e delle opere è stata curata da Angela Tecce, direttrice del complesso di Castel Sant’Elmo, con la costante collaborazione dello stesso Nicola Spinosa, mentre la realizzazione del Museo si è resa possibile per il diretto coinvolgimento nel progetto della Regione Campania-Assessorato al Turismo e Assessorato ai Beni Culturali, con l’utilizzo dei fondi disponibili grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea POR- FESR Campania 2007-2013.
(A. A. G. )