Un progetto per l'architettura sostenibile nei paesi in via di sviluppo

Fabrizio Caròla, architetto di origini campane, porta avanti una delle ricerche più coraggiose nel suo campo. Da più di trent’anni è impegnato a promuovere un modello costruttivo basato sugli elementi tradizionali della cultura mediterranea (archi, volte e cupole) realizzati in terra cruda, un materiale economico, facilmente reperibile e soprattutto sostenibile, di cui ha scoperto le potenzialità durante il suo lungo soggiorno in Africa, Paese che continua ad ispirare il suo operato.

A Caròla si deve la fondazione di “Neagorà”, un laboratorio sperimentale di architettura sostenibile che ogni anno nel periodo estivo offre l’opportunità di frequentare il workshop: “ Antiche tecnologie per una nuova architettura”, un cantiere-scuola per l’autocostruzione di manufatti in terra cruda per contribuire alla realizzazione del villaggio sperimentale situato a San Potito Sannitico (CE).

Il corso è rivolto non solo a studenti o esperti del settore, ma anche agli interessati; si svolgerà dal 10 al 19 agosto a San Potito Sannitico, prevede una quota d’iscrizione di 350 euro e il rilascio di un attestato di partecipazione.

È un’occasione da non perdere per mettere in opera le conoscenze teoriche sulla scienza delle costruzioni, ma soprattutto uno stimolo ad approfondire e perseguire il tema dell’architettura sostenibile per i paesi in via di sviluppo.

Il ritorno alle origine di cui Caròla è da sempre portavoce, in un momento storico in cui l’architettura sembra badare più di tutto alla spettacolarizzazione della forma, è paradossalmente, ciò che oggi c’è di più rivoluzionario.

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S. M.