Un classico aiuta a vivere e sopravvivere

Le discipline umanistiche e quelle letterarie sembrano quasi non trovar posto in momenti di crisi economica e lavorativa come quelli che oggi stiamo attraversando.

Relegate all’ultimo “banco”, esse faticano a far sentire la loro voce. Eppure mai come in periodi critici, in cui scienza e tecnica da sole non bastano a trovare risposte, abbiamo bisogno più che mai di metafore, di grandi capacità visionarie, di immaginazione, per travalicare i confini, spesso troppo rigidi e rigorosi, delle materie scientifiche ed essere in grado così di intravedere nuovi scenari, nuove soluzioni lavorative diversificate a cui la laurea in lettere classiche dà comunque accesso .

Allora cosa meglio della lettere e delle discipline umanistiche può farlo?

A chiederselo, venerdì 2 dicembre alle 9,30, aula 4, Facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II, Corso Umberto I, saranno la giornalista di Repubblica Stella Cervasio; Natascia Festa, giornalista del Corriere della Sera e Francesco Sepe, dirigente scolastico del Liceo Carducci di Nola.

Inoltre esporranno le proprie difficoltà e le proprie aspettative alcuni studenti del corso di laurea in Lettere Classiche e della Laurea Magistrale in Filologia, Letterature e Civiltà del Mondo antico: Antonio Ardito, Sebastiano D’Avanzo, Walter De Rosa, Stefania Scannella.

Sarà presente, in veste di coordinatrice, Marisa Squillante, Presidente del Corso di Laurea in Lettere classiche.

All’incontro parteciperà l’équipe di Federica: Monica Zuccarini, Pasquale Popolizio, Miriana Tizzani.

Aprirà il convegno il Preside Arturo De Vivo.

M. P.