Tenera è la notte: la nuova traduzione di Vincenzo Latronico per Minimum Fax

Il romanzo a cui Fitzgerald lavorò per nove lunghi anni (dal 1925 al 1934) è stato nel febbraio del 2013 riedito dalla casa editrice Minimum Fax. La nuova traduzione, che arriva dopo la storica versione italiana di Fernanda Pivano, è stata curata dal giovanissimo Vincenzo Latronico, già traduttore e autore di romanzi di ottimo riscontro quali “Ginnastica e rivoluzione” e il più recente “La cospirazione delle colombe”.

Fu senza dubbio l’opera nella quale Fitzgerald ripose maggiori aspettative e a cui dedicò più tempo, anche se la critica non l’accolse con particolare entusiasmo, né riuscì a ottenere un notevole riscontro di pubblico.

La stesura fu incredibilmente travagliata, giacché autore arrivò ad elaborare ben sei versioni del romanzo, delle quali ad essere pubblicata fu unicamente la quarta. Mentre la quinta può vantare la traduzione della compianta Fernanda Pivano, la sesta uscì nel 1951 fortemente rielaborata dal critico Malcom Cowley che si servì di appunti e indicazioni dell’autore. Tuttavia l’edizione di quest’ultima versione non fu mai realizzata.

Al centro della trama vi sono le vicende di Dick Diver, ricco espatriato americano nonché psichiatra in congedo, che assieme alla moglie Nicole e gli amici del jet-set si dedica a una vita fatta di svaghi e vacanze tra la costa azzurra e la Svizzera. Innamorato della ricca moglie – che aveva curato in prima persona per problemi di schizofrenia – è conquistato al contempo da Rosemary, una giovane promessa di Hollywood.

Assolutamente indiscutibili sono gli elementi autobiografici che permeano il romanzo, nel quale si riflettono la tormentata storia d’amore tra Francis e Zelda, nonché i problemi di salute a cui quest’ultima andò incontro. “Tenera è la notte”, infatti, nasce come una sorta di risposta a “Save me the Waltz”, il romanzo che Zelda completò nel 1932 durante la sua permanenza in clinica e nel quale indicava il marito come principale responsabile del loro fallimento matrimoniale.

I “ruggenti anni ‘20” stavano volgendo al termine e la devastante crisi del ’29 era alle porte. Su questo sfondo, Fitzgerald racconta di un’epoca e di un relativo modus vivendi gaudente e all’apparenza spensierato che ineluttabilmente stava per concludersi in maniera decisiva e straziante.

La nuova edizione Minimum Fax, disponibile al prezzo di 14 euro, vanta una attenta prefazione a cura di Sara Antonelli, ricercatrice di Americanistica presso l’Università degli Studi Roma Tre, ed è completata da una postfazione di Vincenzo Latronico che, dopo aver tradotto autori quali P.G. Wodehouse, Hanif Kureishi, Daniel Spoerri e Max Beerbohm, si confronta ora con una delle pietre miliari della letteratura americana.

Cam. Sorc.