Sulla strada dei rimpianti

Revolutionary road è un tranquillo sobborgo americano, o qualunque altro luogo, in cui galleggiano le esistenze di una borghesia adagiata sui docili ritmi di una vita felice. È la via rivoluzionaria di una coppia che scopre di ricalcare pigramente gli stessi schemi sociali che con finta foga aborrivano.
E’ lo straordinario primo romanzo di un autore semisconosciuto in Italia, Richard Yates, ora ristampato da Minimum Fax in occasione dell’uscita, il 20 gennaio, del film di Sam Mendes con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet.
Revolutionary road è prima di tutto è un imprescindibile capolavoro della narrativa “di mezzo” americana.
Lo sguardo cinico e dolente di Yates conduce nei più biechi meccanismi di interazione sociale, e una storia come tante diventa il pretesto per un’analisi inflessibile e tragica di una classe sociale.
Le antiche velleità intellettualistiche della coppia di protagonisti, i coniugi Frank ed April Wheeler, verranno ravvivate dal proposito di una fuga nel vecchio continente. Una fuga nella quale ritrovarsi, per rimarcare quella diversità che anni di accondiscendenza ai meccanismi borghesi hanno finito per annullare.
April e Frank vorrebbero ribellarsi: disprezzano il ceto a cui appartengono anche se ne vestono i costumi, considerano il lavoro stupido e ripetitivo, e le ipocrite regole morali finiscono con l’essere lo strisciante filo conduttore della loro esistenza fintamente “non conformista”.
Il senso della tragedia è che quella via rivoluzionaria finirà in un vicolo cieco.

(A.V.)