Sperimentazioni sul corpo dell'attore in un seminario a Ingengneria

Il corpo dell’attore è materia che si deforma in scena. Crea lo spazio, lo squarcia, lo reinventa. È il mezzo per inoltrarsi in nuove, stranianti, diverse direzioni.

In questa direzione va la teoria de “L’Attore Costitutivo”, laboratorio che il drammaturgo, regista e attore Egidio Carbone presenterà martedì 8 maggio alle ore 11 presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria della Federico II.

“L’attore Costitutivo” è il frutto di sperimentazioni che Carbone ha sondato negli ultimi dieci anni della sua intensa carriera: un’affinità tra la moderna teoria della deformazione della materia e la metafisica di un personaggio, raccogliendo e condensando le ricerche in inediti testi teatrali, innovative regie e ingegnosi laboratori a partire da La Bufaliera, lavoro che ha debuttato al Teatro San Carlo nel 2010.

Un modo che contamina il teatro attraverso gli inserti interdisciplinari di altre forme espressive, sancendo un nuovo movimento di avanguardia: l’arte costitutiva.

Con Carbone, al seminario, interverranno anche Piero Salatino, Preside della Facoltà di Ingegneria, per i saluti; Lucio Nunziante, Docente di Scienza delle Costruzioni che circa dieci anni or sono ha iniziato Carbone alla materia scientifica.

Inoltre l’attore Francesco Paolantoni, che si esibirà in un monologo ironico liberamente tratto da Carbone dai Discorsi e dimostrazioni matematiche di Galileo Galilei; Eugenio Bennato, interessato dai testi e dall’arte di Carbone, che descriverà le sue impressioni su “L’attore costitutivo”; Enzo Amato, famoso chitarrista napoletano che esporrà le potenziali affinità tra “l’attore costitutivo” e la musica. A coordinare i lavori il giornalista ed editore Pietro Golia.