Scozia – Italia, 26 – 3. Ancora una sconfitta

Il tempio di Murrayfield emana una splendida atmosfera per accogliere Scozia ed Italia nella terza giornata del 6 Nazioni. L’inno “Flowes of Scotland” mette i brividi, ma al seguito degli azzurri ci sono ben 7000 tifosi. Le due nazionali sono destinate in questo match a giocarsi il tutto per tutto, per non arrivare ultimi in classifica e non aggiudicarsi il fatidico “Cucchiaio di Legno”.

Mallett, vista l’assenza di Masi per squalifica, schiera Marcato ad estremo, confermando McLean all’apertura. In mischia torna titolare Ghiraldini a tallonatore, che sostituisce l’infortunato Ongaro. L’Italia sa di dover riscattare un inizio di torneo deludente. Hanno un inizio deciso, ma come al solito gli attacchi sono sterili e la solida difesa scozzese riesce a domare facilmente.

Come da copione, se non si riesce a concretizzare in attacco, non puoi difendere bene tutta la partita. Gli azzurri ci provano ma le solite distrazioni portano gli scozzesi a segnare due mete, una per tempo, che chiudono l’incontro. Stavolta di fronte c’era un avversario alla nostra portata, ma una fragile organizzazione di gioco ed un’insicurezza dovuta al nervosismo delle ultime settimane, comportano un’ennesima sconfitta che potrebbe essere decisiva per definire questo 6 Nazioni disastroso.

Ora aspettiamo al Flaminio, Galles e Francia (i francesi, intanto hanno battuto i gallesi) che daranno tutto per vincere il torneo. Speriamo che le lacrime di capitan Parisse (sempre uno dei migliori in campo, addirittura segna anche un drop) a fine partita siano un segnale di rabbia, determinazione e voglia di sorprendere, per non dare l’immagine di un gruppo rassegnato e destinato a perdere. Restano soltanto due partite, due occasioni, per far risorgere il rugby italiano.

 

(A. A.)