Quando il blues arriva da Napoli: Lino Volpe

Nel 2003 Wim Wenders ha diretto uno dei documentari musicali più appassionanti di sempre: The Soul of a Man – L’anima di un uomo, un film sulle origini del blues e sulla riscoperta dei suoi primi interpreti.
Il blues non è soltanto semplice musica. Il blues è prima di tutto un modo di vedere le cose, un modo di vivere. È un tipo di musica che riesce a superare ogni barriera, perché come dice Wenders, è musica che ha a che fare con l’anima.
Quella italiana è una tradizione che vanta grandi interpreti apprezzati anche all’estero come Fabio Treves, e il primo Pino Daniele.
Proprio sulla scia del cantautore partenopeo si inserisce l’opera di Lino Volpe, carismatico e viscerale bluesman napoletano.
I Passaggi obbligati, titolo del suo primo lavoro in studio, è un disco di blues suonato da gente che ama il jazz.
Le atmosfere delicate create dal pianoforte di Pino Tafuto, musicista da anni alla corte di Gino Paoli, si alternano ai talking-blues di dylaniana ispirazione.
Il disco è arricchito dalla presenza del maestro Franco Ambrosetti, che con la sua tromba regala a brani come Di rovescio, Vetro e la title-track, un raffinatissimo contrappunto ai testi amari di Volpe.
Il risultato è musica di vita, diretta, cruda, esistenziale, che evoca uno stato d’animo sincero e contraddittorio, come l’anima di un uomo. 

(G. d. B.)