L'arte a Natale è a Piazza del Plebiscito

Incorniciata dal maestoso Palazzo Reale di Domenico Fontana, dalla basilica di San Francesco di Paola, costruita a imitazione del Pantheon di Roma, e dagli edifici simmetrici della Prefettura e del palazzo sede del Comando della Regione Militare Sud, Piazza del Plebiscito, con la sua neoclassica monumentalità, identifica istantaneamente uno dei simboli della città.

A partire dalla metà degli anni ’90, Piazza Plebiscito ha ospitato, di volta in volta, spirali di acciaio, guglie, messaggi luminosi, teschi, cubi ed altre opere, divenendo nel periodo natalizio  lo scenario di articolate, originali e a volte discusse installazioni artistiche, commissionate ai grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale.

La prima opera di questa, oramai consolidata, serie di appuntamenti fu La montagna di sale del napoletano Mimmo Paladino, il quale nel 1995 creò un’imponente scultura di forma conica che rimandava a un vulcano, mentre il sale di cui era cosparsa al mare. Gli arti, i busti e le teste nere dei cavalli, sepolti e adagiati sulla superficie bianca della montagna, che svanivano e riaffioravano, dialogavano con i monumenti equestri, laterali all’installazione.

A seguire l’anno successivo, si presentava senza titolo l’intervento compiuto da Jannis Kounellis. Nel 1997 Mario Merz, nel 1998 Gilberto Zorio e nel 1999 Giulio Paolini.

Il 2000 è l’anno di Anish Kapoor, con un progetto tra i più rilevanti dal punto di vista architettonico: Kapoor ha ridisegnato, secondo nuovi moduli, l’intera geometria della piazza. Due imponenti impalcature metalliche sostenevano un gigantesco telone rosso in pvc che copriva un’enorme superficie larga 50 metri ed alta 35 circoscrivendo uno spazio fisico e psichico. Le aperture erano rivolte verso Monte di Dio e verso il mare. Il risultato finale era sbalorditivo. Si offriva a sguardi molteplici, a infinite letture, a numerose analogie. Un ponte, un tunnel, un enorme papillon, un aquilone, un gigantesco caleidoscopio.

Dal 2001 si sono confrontati con lo spazio del Plebiscito, Joseph Kosuth con l’installazione “Ripensare il vero”, Rebecca Horn con “Spiriti di madreperla”, Richard Serra con “Naples”, Luciano Fabro con “L’Italia sull’asta”, Sol Lewitt con “Progressions in square”, Jenny Holzer con “For Naples”, Michelangelo Pistoletto con “Love differences”, Jan Fabre con “Il ragazzo con la luna e le stelle sulla testa”, e infine, a cavallo tra il 2009 e il 2010, Carsten Nicolai con “Pioneer II”.

Dal 1995, anno in cui fu trasformata in isola pedonale, ad oggi, la piazza più importante della città, diventa per poche settimane teatro dell’arte contemporanea internazionale.

Non ci resta che attendere quale genere di sorpresa ci aspetterà questo Natale sotto le luci della Piazza.

M. T.