Parete Lavica a Sant’Agata de’ Goti

Dal 20 settembre nel beneventano Pompei risorge dalle ceneri.
"Il ritrovo di Rob Shazar” a S. Agata de’ Goti fa da scenario alla suggestiva revisione fotografica di Giacomo Montanaro su uno degli eventi più disastrosi della storia umana, la distruzione del 79 d.c.

Ad introdurre la mostra fotografie di un passato apparentemente lontano da noi: i resti di Pompei. Poi gli stessi materiali superstiti della catastrofe, emersi dalla rappresentazione fotografica dello “stato di fatto”, si fanno protagonisti delle opere dell’artista reinventandosi avvolti come in una nube. Il senso di caducità, di precarietà della vita, in una parola di catastrofe, si fa contemporaneo.

“Ciò che mi interessa veramente, con la mia pittura, è mostrare il fondamento ultimo dell’umano. Quel che di umano ancora resiste, in una società completamente disumanizzata, che viene fuori, soprattutto, nei momenti meno felici dell’esistenza: catastrofi, guerre e quant’altro. La follia e la malvagità che solo l’uomo riesce ad escogitare” così Montanaro parla della sua arte, della vita.

Una revisione fotografica del passato, ma metaforicamente attualizzata alla nostra condizione. Concezione esistenziale pessimistica? Forse, ma dietro gli acidi che Montanaro adopera per avvolgere i suoi soggetti, intrinseco è il desiderio di denuncia.

La mostra si conclude con il frammento di un volto scrutante tutto e tutti. Una sorta di grande fratello che dal di sopra tiene d’occhio ogni cosa, che giudica, ma soprattutto esorta visitatori e non ad andare oltre le “catastrofi” del presente.

(B. I.)