Otto attrici per “Due partite”

Dopo un grande successo teatrale, esce nelle sale “Due partite”, storia di uno psicodramma tutto al femminile. È la storia di una consueta partita a carte nei primi anni ‘60 tra quattro donne e dell’incontro, trent’anni dopo, delle rispettive figlie. Il tavolo a cui siedono è il vero fulcro dell’azione, e la partita è il pretesto per esprimere insofferenza ad un ruolo, di moglie o amante, che le soffoca al punto di commettere gesti estremi.

Pur non comparendo mai sullo schermo, sono gli uomini il centro di ogni discorso. Ariosa ma un po’ stereotipata la prima parte, più cupa ma più diretta la seconda.

Il cast è quanto di meglio il cinema italiano offre: Margherita Buy, Isabella Ferrari, Paola Cortellesi e Marina Massiroli interpretano le quattro madri, Claudia Pandolfi, Carolina Crescentini, Alba Rohrwacher e Valeria Milillo sono le figlie.

Il regista Enzo Monteleone rispetta scrupolosamente l’originaria struttura teatrale, scritto da Cristina Comencini, riproponendo la stessa ambientazione e gli stessi dialoghi.

Una serie di movimenti di macchina molto fluidi cercano di rendere dinamica l’azione, che non risulta così noiosa. Da elogiare i dettagli semplici ma efficaci della scenografia e dei costumi, con dei vestiti che perfettamente ricordano il periodo della tanto citata Grace Kelly. Le canzoni di Mina, Fausto Papetti e Rita Pavone donano la verve giusta per colpire lo spettatore.

In un cinema dove la fanno da padroni caos ed effetti speciali, un film delicato come questo non può che fare piacere. 

(A. D. M.)