Negramaro – il pop-rock globale che viene dal Sud

Giovedì 12 luglio, Napoli.
A piccoli gruppi centinaia di giovani amanti della musica si aggirano nella Mostra d’Oltremare alla ricerca dell’Arena Flegrea, attirati da suoni di prova e schiamazzi dei fan della prima ora.
Quando agli occhi del pubblico si presenta l’Arena, attorniata, già qualche ora prima del concerto, da una discreta calca di giovani, seminascosta tra alberi e viali, che con l’imponenza della sua struttura, può considerarsi  un piccolo grande gioiello “nascosto” della scena musicale partenopea.
All’apertura dei cancelli i due settori non fanno fatica a riempirsi. L’attesa c’è, ma i protagonisti non tardano a farsi vivi.
In perfetto orario ecco presentarsi sul palco, nella tappa napoletana del loro secondo tour italiano, in anterprima al Neapolis Rock Festival, il sestetto d’oro del pop-rock italiano, i Negramaro, che dal Salento sono arrivati sulla vetta delle classifiche italiane, e sono ormai tra i preferiti della nuova Mtv Generation, anche grazie alle loro performance live.
Si parte con la carica de “La distrazione”, pezzo di apertura del loro recentissimo album “La finestra”: il pubblico intona insieme al cantante Giuliano “su le gambe”, che diviene l’invito più frequente della band al pubblico durante tutto il concerto.
I ragazzi pugliesi continuano a suonare nuovi pezzi e hit più o meno recenti tra cui “Mentre tutto scorre” e “Estate”, fino al boom del singolo in heavy-rotation sulle radio, “Parlami d’amore”, sulle cui note i giovani che affollano le gradinate dell’Arena si scatenano con balli e cori.
L’hit dell’estate 2007 viene ripresa in diversi momenti dalla band, anche in versioni particolari, tra cui una in cui risuonano echi di canti popolari pugliesi “tarantati”.
È proprio la parte centrale del concerto a riservare le maggiori sorprese; piccole chicche introduttive sono riservate ad alcuni pezzi del nuovo album: così la spagnoleggiante “Ruberò per te la luna” viene introdotta da una versione soft di “Palma”, popolarissima canzone sudamericana, citata anche da Franco Battiato; un clavicembalo suonato dal tastierista della band Andrea anticipa “La Finestra”; un’esibizione al piano di Giuliano fa da antipasto alla coinvolgente e elettrica “Scomoda-mente”; una ninnananna fa da preludio alla romantica ballata “Quel posto che non c’è”.
Non mancano citazioni della tradizione napoletana: Giuliano intona “Malafemmena” (mentre dal pubblico arrivanti proclami come “Viva Totò”), e la band si produce in un accenno di “Who said” dei posillipini Planet Funk, band dance-rock-elettronica le cui sperimentazioni musicali sono note nei club di tutta Europa.
Quando i fan più accaniti già temono dopo più di un’ora e mezza la fine del live, ecco ripresentarsi al piano Giuliano che intona voce e pianoforte alcune tra le ballate più note del gruppo, come “Solo per te”, colonna sonora del film “La febbre” con Fabio Volo, qui accompagnata da un’esibizione all’organetto del solito tutto-fare Andrea.
Con il bis di “Parlami d’amore”, quasi a mezzanotte, dopo due ore di concerto, chiude la serata dei  Negramaro.
Il loro live ha dimostrato ancora una volta la modernità della loro musica, ricca di suggestioni locali e di influenze globali, in un mix che la rende vicina ai Muse come ai Coldplay, alla tradizione italiana, come al rock elettronico, con un risultato ridondante di sonorità così diverse, assolutamente gradito al pubblico più o meno giovane che compra i loro cd e affolla i loro live.
Il Neapolis Rock Festival, qui nella sua anteprima, vivrà i suoi momenti di punta tra venerdì 27 e domenica 29 con tre giornate di live, con artisti quali Tiromancino, Verdena, Negrita, e infine Franco Battiato.
L’Arena Flegrea vi aspetta!
 
F.M.