Napoli crogiuolo di razze nel romanzo di Alessio Arena


La comunità Srilankese napoletana
si caratterizza per essere da un lato ben radicata nella città, resta però difficile da inquadrare rispetto ad altre realtà migratorie.

Giunti a Napoli negli anni ottanta a causa di una guerra intestina al proprio paese d’origine, gli Srilankesi si sono insediati nella città partenopea generando interessanti fenomeni transculturali.

Il nuovo romanzo di Alessio Arena, – “La letteratura Tamil a Napoli”, edito da Neri Pozza – autore e cantautore in italiano e spagnolo, già vincitore del premio Giuseppe Giusti Opera Prima, elegge a protagonista appunto la comunità Tamil napoletana, dunque minoranza nella minoranza srilankese, trasfigurata in una narrazione allucinata che ripercorre i più genuini luoghi della napoletanità, dal San Carlo ai Quartieri Spagnoli.

La lettura del libro, in cui le parole della lingua Tamil sono intarsiate sulla superficie d’un italiano che felicemente s’increspa in un dialetto vivo e potenziato nella sua espressività, si dimostra, come tutte le esperienze stranianti, un’occasione non solo di incontro con il diverso ma soprattutto di riscoperta della propria identità nel contatto con l’altro.

Un’identità, quella partenopea, che appartiene a tutti se è vero, nelle parole di Janake Jayawardana, alias Gennaro Bibberò, protagonista del romanzo, che “la napoletanità non si acquisisce con la nascita ma è una specie di stato mentale”.

Fern. Fevo