Museo Hermann Nitsch

Si prova sempre una grande emozione quando si assiste alla creazione di un’idea originale e fortemente comunicativa. È quello che accade visitando il Museo Hermann Nitsch, inaugurato il 13 settembre con la presenza di esponenti di rilievo della scena artistica come Achille Bonito Oliva, Mario De Cunzo, Nerio Nesi, Jurgen Schilling, lo stesso Hermann Nitsch insieme a Giuseppe Morra.
Ci si sbaglierebbe definendo il Museo Nitsch come un semplice contenitore che raccoglie le opere dell’artista viennese.
Infatti l’obiettivo è quello di essere uno spazio dove si possa fare ricerca, stimolare la conoscenza attiva per combattere l’appiattimento della cultura, e trasmettere il valore della creazione artistica contro “la morte vaporizzata del pubblico dell’arte”, come afferma Achille Bonito Oliva. 
Fautore in primis di un “museo per le idee” è Hermann Nitsch, esponente del Wiener Aktionismus, che attraverso il Teatro delle orge e dei misteri, ha riportato in auge il concetto del teatro come catarsi: atti orgiastici e la messinscena di riti sacrificali compongono l’azione che ha come scopo la liberazione dai tabù.
È possibile vedere nel museo i “relitti”, cioè le grosse tele insanguinate e gli oggetti che restano delle azioni dell’artista: sono le istallazioni di Dusseldorf, Trieste, Napoli e Firenze, dal 1974 al 1996.

Appositamente per il museo, poi, Nitsch ha realizzato le opere della 55.malaktion (azione di pittura).
L’altra anima del museo è Giuseppe Morra, fondatore dell’associazione omonima, che fin dagli anni ’70 ha promosso le correnti artistiche più all’avanguardia.
Dalla collaborazione quarantennale tra questi due “amanti” dell’arte è nato questo luogo, che si appresta ad essere un importante polo culturale, per di più in uno dei punti più suggestivi di Napoli.

(L. S.)