“Moshi Moshi”. Il dolore secondo Banana Yoshimoto

È arrivato in casa Feltrinelli il nuovo libro di Banana Yoshimoto: Moshi Moshi. L’autrice giapponese, vincitrice tra l’altro del premio Capri 2011, è molto amata nel nostro Paese; Un viaggio chiamato vita è stato uno dei romanzi più venduti in Italia nel 2010.

Moshi Moshi è una tipica espressione usata dai giapponesi per rispondere al telefono, equivalente al nostro “pronto”, e deriva da una frase più antica (mousi masu, moushi masu), il cui significato letterale è “io dico”.

Punto focale del testo è il legame di una madre e di una figlia che nasce e si rafforza dopo un lungo periodo di dolore.

Yoshie, dopo la morte del padre, decide di trasfersi a Shimokitazawa, un quartiere di Tokyo vivace e colorato; del resto, la ragazza, ricerca nuovi stimoli che l’aiutino ad allontanare la tristezza del lutto.

Ben presto però, la madre ritornerà nella sua vita, e lo farà bussando alla porta del nuovo appartamento – munita «di una borsa Birkin di Hermès e qualche sacchetto». Inizierà, così, una nuova convivenza tra madre e figlia, che si rafforzerà nel tempo, in quella buia quotidianeità nella quale, pian piano, ritornerà la luce.

Moshi Moshi non racconta solo la storia di una madre e di una figlia, ma la rinascita dei rapporti umani, spesso dispersi e dimenticati ai nostri giorni, e la gioia di vivere e riscoprire la dolce sensazione della felicità inattesa.

La Yoshimoto, mai drammatica né ridondante nelle sue descrezioni, riesce sempre, con un linguaggio semplice e pregnante, a raccontare la vita delle persone come se fosse una favola. Ciò rende questo libro, come gli altri dell’autrice, un buon candidato per una lettura non troppo impegnativa ma piacevole e rilassante.

Per la prima volta, inoltre, un testo di Banana Yoshimoto sarà disponibile anche nella versione e-book. Tutte le informazioni sulle pubblicazioni della famosa scrittrice giapponese sono reperibili sul sito www.lafeltrinelli.it

S. S.