L’amore ai tempi del colera

51 anni, 9 mesi e 4 giorni: questo l’arco di tempo che Fiorentino e Ferminia devono attendere per riuscire finalmente a consumare il loro infinito amore.
Lui è un poeta che lavora come telegrafista. Lei una Un giorno, nel consegnare un messaggio incrocia lo sguardo di Fermina ed è amore a prima vista. Da questo incontro si sviluppa la trama del film “L’amore ai tempi del colera” di Mike Newell tratto dall’omonimo romanzo di Gabriel Garcìa Marquez.

Sullo sfondo mezzo secolo di storia del Novecento si snoda la passione di Fiorentino, interpretato dall’ottimo Javier Bardem, nomina Fermina che ha il volto di Giovanna Mezzogiorno, sua “dea incoronata” e inizia a scriverle innumerevoli lettere. La donna man mano sembra ricambiare i suoi sentimenti. Ma quando il padre di Fermina scopre le loro lettere decide di dividerli.
Passano gli anni e mentre il paese è sconvolto dalla guerra civile e dal colera, Florentino continua a disperarsi aspettando la sua “dea”. Intanto Fermina, con il consenso del padre, accetta la corte di un illustre medico che in seguito sposerà, mentre Fiorentino, al contrario, scopre il sesso sfrenato, collezionando 622 amanti, senza mai smettere di amare Fermina.
A distanza di anni, quando Fiorentino scopre la morte del marito di Fermina non perde tempo. Si reca da lei e le rinnova il suo amore ma lei lo caccia bruscamente. Lui non si perde d’animo e inizia a scrivere, come da giovane, innumerevoli lettere, fino a quando lei cede.

Commovente la scena finale: i due ormai settantenni, su uno dei battelli di Florentino, riscoprono la loro antica passione.
Dopo 51 anni, 9 mesi e 4 giorni il loro amore finalmente viene consumato.

Una meravigliosa pellicola sul rispetto doveroso a un sentimento che non ha età.

(S. R.)