L’altro volto di Napoli

Avete mai vissuto l’esperienza unica di visitare la città che esiste al di sotto dei vicoli e i marciapiedi affollati di Spaccanapoli? Una vera e propria città a 40 metri di profondità.
Reperti archeologici unici, che offrono spunti sull’evoluzione della bellissima e misteriosa metropoli cresciuta sul tufo, sulla pozzolana e sulle rocce generate dalle antiche eruzioni del vulcanismo dei Campi Flegrei, che ha sempre sfruttato la pietra dei suoi colli e del fondo delle sue valli per crescere verso l’alto.
Un ritrovamento di reperti archeologici  non si arresta mai.
Grazie agli scavi effettuati per ottenere tunnel e gallerie per la nuova linea della metropolitana, sono stati ritrovati un infinità di frammenti di epoche diverse.

L’Accademia delle belle arti di Napoli, Metronapoli e M.N. Metropolitana di Napoli, in stretta collaborazione portano avanti un caso unico, che coniuga arte e trasporto urbano.
Un progetto dell’amministrazione comunale cittadina che ha inaugurato un nuovo modo di concepire gli ambienti di transito e la scoperta di architettura e arte.

Progetti affidati ad architetti di fama internazionale: Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Vittorio Magnago Lampugnani. Le stazioni, dotate di caratteristiche stilistiche proprie, sono state progettate in funzione dei siti destinati ad accoglierle e gli spazi interni ed esterni delle stazioni hanno accolto, sotto il coordinamento artistico di Achille Bonito Oliva, più di 180 opere di 90 tra i protagonisti dell’arte contemporanea mondiale: dipinti, sculture, mosaici, ceramiche, fotografie ed installazioni, site-specific e direttamente commissionate ad artisti del calibro di Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt, Mario Merz.
Un viaggio nell’arte. In tutti i sensi.

(G. D. G.)