La Spagna conquista l’Europa dopo 44 anni, ma quanti dèjà-vu

Una fantastica rete del “Niño” Fernando Torres porta la Spagna al meritato successo in finale dopo 44 anni contro una Germania tutt’altro che irresistibile.

Vittoria meritata, ottenuta all’Ernst-Happel-Stadion di Vienna dinanzi a 50mila spettatori al termine di una gara condotta magistralmente.

Oltre al successo iberico questo Europeo ha regalato due malinconici dèjà-vu.
La memoria dei tifosi cechi e degli italiani non può non tornare all’epilogo delle gare che hanno escluso le loro nazionali dal torneo in un modo che ricorda due sconfitte subite negli anni ’90.

A condannare i boemi, proprio come nella finale di Euro ‘96, è stato un errore del portiere, Petr Cech, che ha favorito la prima rete del turco Nihat perdendo il pallone dopo un’uscita alta.
In Inghilterra era toccato a Kouba, che al 4’ minuto dei tempi supplementari cercò di respingere a mani aperte una girata al volo di Oliver Bierhoff, col pallone che si insaccò lentamente alla sua sinistra.
Per gli azzurri il ricordo va al ’94, alla finale del Mondiale americano, quando Pagliuca perse goffamente palla su un tiro senza troppe pretese di Marco Aurelio e fu salvato  dal palo. Quella Nazionale pese ai rigori proprio come contro la Spagna quest’anno. Buffon non riesce a bloccare un tiro di Senna, e viene salvato dal palo; poi De Rossi e Di Natale nei panni dei rigoristi ipnotizzati da Casillas.
L’Italia è inoltre l’unica squadra a non aver subito reti, e a non aver perso contro gli Iberici nell’arco dei 120 minuti.
Euro 2008 ha avuto anche l’importante compito di rivalutare fortemente il sistema arbitrale italiano e non solo per la terna scelta per la finale, ma per i numerosissimi e gravi errori commessi dalle altre.
E’ probabilmente giunto il momento di comprendere che il fischietto del vicino non è sempre più verde.

(G. R. D. M.)