La Napoli di Riccardo Carbone

A pochi mesi dalla presentazione dell’esposizione dedicata ad Ugo Mulas, la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli ed Incontri internazionali d’arte hanno rinnovato la loro collaborazione con una mostra dedicata al fotografo napoletano Riccardo Carbone (Napoli 1897 – 1973).

Fino al 19 giugno sarà infatti possibile ammirare nelle sale di villa Pignatelli una selezione di circa 140 scatti del grande fotoreporter partenopeo.

Si conferma così l’ impegno  della realizzazione di un ciclo di mostre miranti a fare della Casa della fotografia un punto di riferimento per la valorizzazione degli archivi fotografici e per la promozione della fotografia contemporanea attraverso l’apertura alle nuove generazioni e al panorama artistico internazionale.

L’intento è quello di realizzare ogni anno 3 mostre che diano la possibilità di ripercorrere le tappe principali della storia della fotografia, senza dimenticare gli artisti italiani ed  in particolare napoletani .

“Napoli di Riccardo Carbone” è frutto di una selezione delle fotografie scelte nel 2009 per il catalogo dedicato al fotografo pubblicato da Minerva edizioni, e vuole essere un omaggio alla nostra città e ad uno degli artisti  che ha  saputo raccontarne al meglio la storia attraverso le immagini, toccanti e penetranti, dei suoi luoghi e della sua storia.

La passione per la fotografia nacque quando era studente di chimica all’università di Napoli, corso di studi poi abbandonato dopo tre anni.

I suoi primi scatti, ancora di tipo amatoriale, vennero presto notati da un amico di famiglia: Eduardo Scarfoglio, che nel 1892 aveva fondato, con Matilde Serao, il Mattino.

Carbone divenne fotoreporter ufficiale del quotidiano, tra i primi a Napoli ad ottenere la qualifica di “redattore giornalista”, lavorando ininterrottamente per la testata fino al 1970.

La sua attività rappresentò una svolta per la carta stampata napoletana poiché fu proprio grazie alla sua collaborazione che venne dato maggior spazio alle immagini nella documentazione giornalistica.

Negli anni venti Carbone si concetrò sui luoghi della Napoli borghese, come il caffè Gambrinus, e sugli eventi pubblici: la festa di Piedigrotta, i fuochi d’artificio sul golfo, le marce dei figli della Lupa. I ritratti che in questi anni appaiono sulle pagine del Mattino sono quelli del principe Umberto, di Mussolini e di Italo Balbo.
Ma quelli fermati dalla rolleiflex di Carbone non sono primi piani, in questo periodo privilegia l’insieme, fermando dettagli imprevisti che lasciano intravedere il cambiamento che avverrà nel secondo dopoguerra.
È infatti a partire dalla fine degli anni quaranta che,  grazie anche ad una maggiore libertà d’informazione, il suo occhio potè registrare liberamente situazioni eterogenee.

A questa seconda fase appartengono le immagini della miseria del popolo, dell’infanzia malnutrita, dei bordelli e delle prostitute, ma nonostante la drammaticità dei soggetti Carbone mantiene le distanze.

Le sue istantanee sono tranche de vie che gli permettono di collocarsi a pieno in quella poetica dello sguardo indistinto che, proprio negli anni cinquanta, otteneva contributi importanti da Cesare Zavattini.

Nelle sue immagini però c’è anche spazio per lo sport, ormai privo della rigidità dell’organizzazione del regime, per i concorsi di bellezza, per lo spettacolo e la musica.

L’esposizione si chiude con una splendida galleria di ritratti dei personaggi celebri che hanno visitato Napoli a partire dagli anni cinquanta: Quasimodo, Pasolini, Hemingway, Chaplin, Eazra Pound, solo per citarne alcuni.

Attualmente l’archivio Carbone, protetto dal figlio Renato, con i suoi 500 mila negativi ed alcune migliaia di stampe e lastre di vetro, si configura come una fonte iconografica ricchissima, ed in gran parte ancora inesplorata, per la ricostruzione della storia non solo di Napoli ma dell’intero Paese.

“NAPOLI di Riccardo Carbone”

7 maggio – 19 giugno 2011

Villa Pignatelli – Casa della fotografia.

Riviera di Chiaia 200

80121 Napoli

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 14.00 – Chiuso il martedì.

Costo del biglietto: 2,00 euro.

La biglietteria chiude un’ora prima.

Info:

Museo Pignatelli

081 669675

V. C.