La musica cartoon dei Gorillaz

A dieci anni dal primo disco l’8 marzo tornano i Gorillaz con un nuovo album: Plastic Beach. Stylo con Bobby Womack e Mos Def è il singolo apripista, già in radio da gennaio. Il disco, che trae il nome dalla segreta località dell’Oceano Pacifico in cui si sono svolte le registrazioni dei brani, non tradisce lo stile che caratterizza la cartoon band dalla sua nascita: “dark pop” e “zombie hip hop”, termini che gli stressi creatori del gruppo hanno inventato per definirsi, mischiando elettronica a vecchie sonorità.
Per stuzzicare la curiosità dei fan è stato creato un beachsite www.gorillaz.com dove è possibile vedere le immagini rompicapo dell’isola dalla spiaggia di plastica dove si sviluppa la storia dell’album: c’è il faro, una villa lussuosa, un sottomarino, il fondale fatto dall’accumulo di rifiuti e poi c’è qualcuno che cerca di uccidere Murdoc Niccals, bassista satanico e cantante.
Resta da scoprire che fine hanno fatto Russel Hobbs, il batterista e Noodle, la piccola chitarrista giapponese; e resta da scoprire l’identità di famosi artisti nascosta dietro strani personaggi che hanno accompagnato il gruppo virtuale, tra cui Lou Reed, Snoop Dogg, Barry Gibb, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Siriana.
Intanto la band, nata dalla musica di Damon Albarn dei Blur, dall’estro del fumettista Jamie Hewlett e dal produttore rap Dan ”The Automator” Nakamura, si prepara al Coachella Valley music Festival che si svolge ad aprile a Indio in California e Murdoc scrive un blog sul sito di mtv.

(L. A. )