La Canzone del male di Gian Marco Montesano

Gli anni bui del XX secolo, attraverso i manifesti. È stata inaugurata il 15 maggio alla Galleria Arte Contemporanea Umberto Di Marino di Napoli l’esposizione di Gian Marco Montesano sui manifesti delle grandi dittature, nazismo e comunismo, dal titolo La Canzone del Male.
La lettura critica dell’artista evidenzia la similitudine tra nazismo e comunismo per quanto riguarda gli aspetti della vita politica e sociale, focalizzando in particolare l’attenzione su “come il potere si sia presentato alle folle attraverso la comunicazione”.
Historikerstreit, lavoro del 1982, è una “speculazione artistica” sulla questione del male,  e i simboli rappresentativi delle due dittature – svastica e falce e martello – suggeriscono la struttura binaria di tutta la mostra.
Rielaborati “ad immagine e somiglianza” degli originali, ritroviamo i manifesti della propaganda ideata da Hitler e Stalin, supervisionati da Goebbels e Ždanov. Non solo un percorso fatto di ideologie e storia, ma una vera e propria indagine sull’iconografia dell’epoca.
L’illusione di un mondo nuovo da conquistare ad ogni costo, in nome del patriottismo più acceso e nel pieno rispetto delle regole della manipolazione ideologica, questo emerge dal lavoro di Montesano.
La scelta del tema offre uno spunto per riflettere sull’uniformità ideologica di quei tempi, e, più in generale, sulle origini della nostra identità culturale.
La contemporaneità europea deriva dal crollo delle dittature: da vicino o da lontano, questo passato ci appartiene ed è bene conoscerlo anche attraverso la comunicazione iconografica. Fino al 15 settembre.

(B. I.)