Incontro con Stefano Bartezzaghi

Quando le parole giocano.

 Giovedì 14 giugno, nella cornice della sede universitaria di Monte S.Angelo, “pericolosamente” vicino ai festeggiamenti per il Napoli in serie A allo stadio S.Paolo, si è svolto l’ultimo incontro del ciclo 2006/07 della manifestazione culturale e di divulgazione scientifica promossa dall’Ateneo federiciano e dal Coinor, “Come alla corte di Federico II. Ovvero parlando e riparlando di scienza”.

Per chiudere in maniera divertente e “giocosa”, come ultimo ospite è stato chiamato il giornalista de La Repubblica Stefano Bartezzaghi, noto al pubblico per le sue rubriche sulla lingua italiana, i giochi di parole e l’enigmistica.

Poco prima dell’incontro il sottoscritto ha avuto il piacere di intervistare l’ospite della serata.

Con lui abbiamo parlato di giochi linguistici sotto molti aspetti.

Bartezzaghi ci ha parlato della differenza tra le sue rubriche, argute e maliziose, ma pur sempre giochi linguistici puri, e la satira, della centralità che la parola ha sempre avuto nel mondo occidentale, rispetto ai numeri, portatori di maggior razionalità.

Una seconda parte dell’intervista invece ha riguardato il rapporto tra politica ed enigmistica: il noto giornalista ci ha parlato della passione di Palmiro Togliatti per la settimana enigmistica, impunemente “letta” dal dirigente comunista anche nelle più estenuanti e fumose riunioni di partito, mentre non sono mancati commenti sulla politica in quanto attività essenzialmente a carattere enigmistico!

Nel corso della conferenza Bartezzaghi ha divertito il pubblico, abbastanza numeroso, con alcuni giochi linguistici molto originali, mentre non sono mancati discorsi più impegnativi sul concetto di comunicazione, sul contributo di sociologi e intellettuali come Huizinga, Callois e Derrida ad una definizione del gioco in quanto attività essenzialmente umana.

Proprio, tramite questi importanti riferimenti, Bartezzaghi ha concluso il suo intervento dimostrando come il gioco (quello linguistico in particolare) sia un’attività che consenta a tutti noi di esprimere compiutamente la nostra umanità e la differenza dall’ambiente naturale che ci circonda: d’altronde, se ciò che differenzia il linguaggio umano da quello animale sono la combinatoria e la possibilità di risolvere equivoci, nozioni intrinseche ai giochi di parola e all’enigmistica, risulta evidente che fare la settimana enigmistica può renderci veri esseri umani!

F.M.