Il purgatorio secondo Pellisari al Teatro Bellini

Dopo il successo di Inferno, Emiliano Pellisari ritorna con “Divina Commedia: CANTICA II”. Dal 25 febbraio al 6 marzo al teatro Bellini è in scena il secondo episodio della trilogia sulla Divina Commedia.

Via i corpi nudi dell’Inferno, sempre alla ricerca di atmosfere ultraterrene. Il Purgatorio è caratterizzato da spazi più definiti con una possibile interazione con attrezzi di scena. La seconda Cantica si distingue per una connotazione più mistica. Il passare del giorno e della notte permette l’inserimento di elementi della vita quotidiana favorendo, così, un’analisi psicologica del personaggio.

I temi teleologici si fondono ai politici per mezzo della mediazione filosofica. L’allegoria fa da padrona ed ogni dettaglio non è lasciato al caso. Siamo in un mondo delicato ma concreto. Lo spazio scarno dell’Inferno assume una connotazione sempre più definita nel Purgatorio. Gli stessi costumi posseggono un forte valore concettuale rappresentando la “dimensione civile” e il ruolo sociale del personaggio o la sua “dimensione allegorica”.

Il percorso evolutivo verso l’ascesa finale dell’uomo religioso è scandito dalla musica e dalla voce dei cori. Si va dal Flauto Magico di Mozart al Gnossieme n°1 di Satie, dalla Sagra di Primavera di Stravinskj alla Passione secondo Matteo di Bach.

Le musiche accompagnano i danzatori in un ballo molto diverso da quello infernale. Non c’è più l’insieme dei corpi dei dannati. Ora, siamo di fronte a singoli personaggi. Le individualità si rafforzano. Le coreografie delle braccia ideate da Mariana Porceddu offrono una forte espressività ai corpi e individuano con forza e ritmo i personaggi.

S. S.