I Police unico appuntamento italiano a Torino

Dopo ventun’anni d’attesa il sogno di molti nostalgici si realizza e finalmente i Police ritornano insieme per un tour mondiale.

Il 2 ottobre allo Stadio delle Alpi di Torino eravamo in oltre 65mila persone, arrivate da tutta Italia, per ascoltare la band inglese più amata degli anni Ottanta.
Il palco era immenso e coloratissimo, i numerosi teleschermi giganti riprendevano i singoli componenti della band con le loro fantastiche performance come i grandi assoli del chitarrista Andy Summers, le velocissime bacchette vibranti del sempre verde batterista Stewart Copeland e l’immancabile basso d’epoca Fender del pungiglione più popolare del mondo.

Per i tre artisti sembra che il tempo si sia fermato. Nonostante il passare degli anni, si sono infatti esibiti con la solita verve, riproponendo, oggi come ieri, i famosissimi salti che li rendevano accattivanti già nei primi anni del loro successo.
Alle prime note di Message in a bottle, canzone che ha aperto il concerto, il pubblico è andato in delirio: un unico coro di voci accompagnava quella di Sting che, oltre ai pezzi storici conosciuti anche dai più giovani, ha riproposto successi dei primi album come Hole in my life, Invisible sun, So lonely, accontentando, così, proprio tutti.

Il concerto, ma forse è meglio dire l’evento del secolo, è stato aperto da due gruppi meno conosciuti ma sicuramente capaci di scaldare i fan a dovere.
I primi a esibirsi sono stati “La notte della taranta”, capitanati dall’ex cantante degli Almamegretta, Raiz, invitato da Copeland che, nel 2003, ne è stato il coordinatore, e in seconda battuta i Fiction Plane, guidati da Joe Sumner, figlio e calco di Sting.

Una serata, in conclusione, che resterà per gli oltre sessantamila fortunati spettatori tra le date da ricordare nel calendario della vita.

(A. S.)