Ghostwriters, il nuovo album dei 24 Grana

A distanza di qualche mese dall’uscita di “Ghostwriters”, il nuovo album dei 24 Grana, il 23 maggio scorso il quartetto napoletano ha suonato alla Casa della Musica di Napoli.
Il pubblico ha accolto con affetto Francesco Di Bella, l’artista da molti considerato vero e proprio poeta.
Il “cardillo”, di nuovo in forma smagliante, ed i suoi musicisti, hanno esaltato i fan per più di due ore, e senza soste.
La scaletta comincia con “Stai mai ccà”, uno dei successi più conosciuti dei 24 Grana, solitamente anche tra i più attesi, che si è chiusa a tempo di walzer, con lancio di coriandoli su “Sbaglio ‘e parole”, traccia finale del loro ultimo lavoro.
 
Il concerto è un viaggio tra i brani più o meno recenti, dal primissimo dub del “Cardillo” del ’96, alle più rockeggianti “Resto acciso” e “Vesto sempre uguale” del ’99, fino alle ballate come “Kanzona doce” e “Kanzone su un detenuto politico” del 2001, senza  dimenticare “Stay on the edge” e “Napule Tana” del 2003.

L’ultimo album è stato eseguito per intero ed ha visto l’avvicendarsi sul palco di diversi artisti che hanno collaborato anche in fase di produzione, tra gli altri i fratelli Daniele e Riccardo Sinigallia, Filippo Gatti e Marina Rei.

Ghostwriters è come una sfida, lontano  dalle sonorità dub, reggae e rock dei dischi precedenti, più caratterizzato da una vena cantautoriale.
L’album è come un concept su Napoli, una sorta di ‘odi et amo’ della durata di poco più di 30 minuti.
Più maturi, ma sempre ed inconfondibilmente 24 Grana.

(F. L.)